Da LA STAMPA

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  • 10 Giugno 2006

LA PROPOSTA DISEGNO DI LEGGE AL SENATO PRESENTATO DAL CANDIDATO SINDACO BOCCIATO DAI TORINESI
«Un museo per ricordare le vittime del terrorismo»
Buttiglione: basta riflettori accesi soltanto sui carnefici

Un museo a Torino per ricordare le vittime degli Anni di Piombo nella città che ha pagato il prezzo più sanguinoso di quella stagione buia.
La proposta è contenuta nel disegno di legge presentato giovedì a Palazzo Madama da Rocco Buttiglione e Maurizio Eufemi, entrambi senatori Udc, il primo battuto da Chiamparino alle ultime elezioni. L’ex aspirante sindaco ha deciso di rilanciare uno dei temi aperti durante la breve campagna elettorale sotto la Mole. Parola d’ordine: «Troppi riflettori accesi sui carnefici, troppa disattenzione verso le vittime». La stessa considerazione che in campagna elettorale lo aveva spinto a criticare senza mezzi termini la presentazione del libro della Faranda alla Fiera del Libro. A quel periodo data anche l’incontro con Giovanni Berardi, figlio del maresciallo ucciso dalle Br nel marzo del ‘78, e la proposta di onorare la memoria dei caduti con un museo. Richiesta che l’Associazione italiana vittime del terrorismo ha avanzato in più di un’occasione. E Chiamparino? Il sindaco per ora non commenta.
Il disegno di legge è quattro articoli. Il primo prevede il riconoscimento di «vittima del terrorismo». Il secondo definisce criteri e modalità per la concessione di un’apposita onorificenza. Il terzo dispone l’istituzione del «Museo Nazionale delle Vittime del Terrorismo». Quarto e ultimo articolo: soppressione del segreto di Stato per le vicende terroristiche. Perché Torino? «La scelta – si legge – è motivata dall’esigenza di riconoscere questa città come simbolo della lotta all’eversione e al terrorismo avendo registrato ben 21 assassinii dal 1977 in poi». La sede del futuro Museo potrebbe essere in una porzione dell’immobile che ospitava l’ex commissariato Doria su corso Farini: «I ministri degli Interni e dell’Economia sono autorizzati a provvedere alle occorrenti variazioni di bilancio».
Iniziativa destinata a far discutere, ma che i due senatori difendono a spada tratta. «Il Museo rappresenta un modo per ristabilire la verità dei fatti», commenta Buttiglione. Nel mirino dell’ex ministro, da ieri seduto nei banchi dell’opposizione, «il doppio oltraggio alle vittime: con il silenzio e con la dimenticanza». Come se non bastasse, «scontiamo un eccesso di assassinii che si ergono a protagonisti dello star system mediatico». Questa volta l’indignazione del filosofo chiama in causa il passato di Sergio D’Elia, ex esponente di Prima Linea, ora deputato della Rosa nel Pugno e segretario della presidenza della Camera: «Come fondatore dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” dovrebbe sapere che Dio ha vietato di spargere il sangue di Caino ma nel contempo ha imposto sulla fronte del reo un marchio che resta per la vita. Chi ha commesso determinati crimini dovrebbe cercare di farsi dimenticare».
Favorevole, ma con prudenza, Maurizio Puddu, presidente dell’Associazione vittime del terrorismo: «Siamo grati ai senatori Buttiglione ed Eufemi per aver sostenuto una proposta che merita il consenso di tutti, a prescindere dagli schieramenti. Nel Museo potrebbero trovare spazio un’ampia documentazione e numerosi referti: dalle pistole dei brigatisti alla “Giulietta” del sequestro Moro, sforacchiata dai proiettili». Soddisfatto anche Giovanni Berardi, segretario dell’Associazione: «Inevitabile la scelta di Torino, sede naturale del futuro Museo dato il prezzo altissimo pagato in morti e feriti». Fra le richieste, la realizzazione di un monumento ai caduti: «Tempo fa avevamo proposto la rotatoria prevista davanti alla chiesa della Gran Madre. Chiamparino e l’allora presidente del Consiglio comunale Marino ci avevano dato un ok di massima. Poi non ne abbiamo saputo più nulla».

ale.mon.

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