Settimio Passamonti
Descrizione attentato
Nel pomeriggio del 21 aprile 1977, nei pressi della città universitaria, alcuni giovani appartenenti all’area della “Autonomia” aggredirono le forze di Polizia che, al mattino, avevano realizzato lo sgombero della Università di Roma da essi occupata. Il gruppo di dimostranti fece uso di bottiglie incendiarie ed esplose colpi di arma da fuoco. Due di questi ferirono a morte l’allievo sottufficiale Settimio Passamonti, componente dei reparti intervenuti per impedire che la manifestazione degenerasse ulteriormente. Rimasero feriti – anche gravemente – altri agenti di polizia, carabinieri e passanti.
Il giorno successivo il governo vietò tutte le manifestazioni nel Lazio per un mese ed il Ministro dell’Interno Francesco Cossiga annunciò il provvedimento alla stampa dichiarando: “Deve finire il tempo dei figli dei contadini meridionali uccisi dai figli della borghesia romana”.
Le indagini non portarono alla identificazione dei responsabili e l’assassinio del giovane rimase impunito.
Il giorno successivo il governo vietò tutte le manifestazioni nel Lazio per un mese ed il Ministro dell’Interno Francesco Cossiga annunciò il provvedimento alla stampa dichiarando: “Deve finire il tempo dei figli dei contadini meridionali uccisi dai figli della borghesia romana”.
Le indagini non portarono alla identificazione dei responsabili e l’assassinio del giovane rimase impunito.
Biografia
Entrò in Polizia nel 1973 e, dopo aver frequentato la Scuola Allievi di Trieste, prestò servizio a Senigallia, Cesena e Cremona. La sua ultima sede fu la Scuola Sottufficiali di Pubblica Sicurezza di Nettuno. Insignito della medaglia d’argento al Valor Militare “alla memoria”, il 26 maggio 1978.
Nome vittima
Settimio Passamonti, Allievo sottufficiale di Pubblica Sicurezza
Data di Nascita
20 Luglio 1954
Luogo di Nascita
Roseto degli Abruzzi (AQ)
Data attentato
21 Aprile 1977
Luogo attentato
Roma (RM)
Data di morte
21 Aprile 1977
Luogo di morte
Roma (RM)
