Disturbo Post Traumatico

Gli specialisti psichiatri stimano che nel mondo una percentuale compresa tra il 25 e 50 per cento delle persone che sono state esposte direttamente a eventi traumatici di varia natura sviluppano il Disturbo Post-traumatico da Stress (DPTS), una sindrome definita per la prima volta nel 1980 dall’American Psychiatry Association a seguito della guerra del Vietnam.
Molti tra i sopravvissuti, che non presentano una malattia mentale diagnosticabile, soffrono di disturbi psichici gravi e dolorosi, spesso di lunga durata.
Va quindi sottolineato che il terrorismo, oltre ai decessi e alle ferite fisiche, produce nelle sue vittime dirette ed indirette anche questo tipo di sofferenze.
In Italia il DPTS è una patologia nota solo recentemente.
In passato spesso non è stato riconosciuto come disturbo mentale, sia dai medici di medicina generale che dagli stessi pazienti.
Ancora oggi, talvolta anche per mancata presa di coscienza delle vittime, alcuni psichiatri non diagnosticano correttamente la patologia e ciò spiega perché sia trattata con interventi non specifici che ne favoriscono la cronicizzazione.
In dipendenza di questa situazione, Aiviter ha stabilito una collaborazione con il Dipartimento di Medicina molecolare e dello Sviluppo della sezione di psichiatria dell’Università di Siena per accertarne la presenza, eventualmente curare il subdolo disturbo, ed elaborare in tal caso relazioni utili ai fini medico-legali.
Il DPTS che, come si è detto, non era stato ancora identificato negli ‘anni di piombo’, è una patologia psichica
da cui risultano afflitti molti invalidi vittime del terrorismo e loro familiari, inclusi quelli dei caduti.
In seguito all’esperienza maturata sul campo, il 7 luglio 2008, il Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo – sezione psichiatria – dell’Università di Siena ha presentato uno studio nel quale vengono forniti i dati di tale devastante patologia sviluppatesi anche tra i familiari, figli inclusi, delle vittime.
La collaborazione tra l’Associazione e il polo universitario senese ha consentito almeno di contenere i danni da DPTS anche nei casi cronici di molte vittime degli ‘anni di piombo’ fortemente logorate sotto il profilo psichico, al punto di non potere condurre una normale vita di relazione.
Il continuo monitoraggio e l’elevato numero dei casi trattati ha permesso la messa a punto di protocolli terapeutici mirati sia su base farmacologica che psicoterapica.

 

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