Terroristi, vittime e «circuito buonista»

Terroristi, vittime e «circuito buonista»

  • 31 Maggio 2008
  • Pubblicato su Corriere della Sera del 31 maggio 2008
  • Il dubbio
    Terroristi, vittime e «circuito buonista»
    Il caso Cuocolo e il «rapporto verticale» con Dio di Fulvia Maglietta

    Lorenzo Cuocolo, oggi docente di Diritto pubblico comparato all’ Università Bocconi di Milano, era un bambino quando il padre, Fausto, fu gambizzato dalle Brigate rosse nell’ aula universitaria dove teneva lezione. «Quell’ episodio – ha ricordato in un articolo sul Secolo XIX – ha marchiato a fuoco tutta la mia famiglia». Ma non è una ragione personale, per quanto umanamente comprensibile, che ha spinto il professor Cuocolo a scrivere al quotidiano genovese. Lo spunto gliel’ ha offerto una conferenza della terrorista pentita, Fulvia Maglietta, organizzata dalla Curia, dal titolo: «Dal terrorismo a Cristo». La ragione profonda della sua indignazione è il rapporto fra il Paese e gli ex terroristi del quale la conferenza della Maglietta è solo un epifenomeno. «Ho letto, allibito – scrive – che la Maglietta avrebbe dichiarato di avere un rapporto personale e verticale con Dio. Buon per lei. Ma è una scorciatoia comoda, troppo comoda. E non può essere portata a esempio, come si pretendeva di fare. Non ci possono essere redenzioni per saltum. E tanto meno redenzioni verticali. Il percorso dovrebbe essere anzitutto in orizzontale, e cioè portare al confronto, personale e pudico, con chi è stato vittima della violenza altrui». Ma ciò non è accaduto. «Anche questo – secondo il professor Cuocolo – è il segno di una società senza memoria. E senza memoria, come scriveva Hannah Arendt, non c’ è perdono. E non ci può essere futuro». Non si tratta di riaprire un lontano capitolo della nostra storia giudiziaria. Alcuni terroristi, chi più chi meno, hanno scontato, in carcere, le loro colpe. Alcuni si sono pentiti, altri no. Il capitolo, sotto il profilo giudiziario, è chiuso. Ma non lo è né sotto il profilo politico, né, tanto meno, sotto quello morale. E qui mi pare che il professor Cuocolo sollevi un problema di decenza civile, prima ancora che di moralità pubblica: almeno «chi ha fatto la scelta sbagliata non pretenda di essere un esempio… Basta con i brigatisti “editorialisti”. Basta con i brigatisti “intellettuali”. Basta con i brigatisti “politologi”. Basta con i brigatisti “sociologi” o “psicologi”». Cuocolo scrive che «bisogna avere il coraggio di ammettere che i cattivi esistono per davvero» e che «i buoni a volte sono feriti. E a volte uccisi». Personalmente, sarei più severo: il terrorismo fu una manifestazione di criminale cretinismo politico i cui attori si sarebbero potuti riscattare solo in due modi. Innanzi tutto, dicendo la verità – che ancora tacciono – su quegli anni. In secondo luogo, rinchiudendosi, poi, in convento. Si è creato, invece, un circuito «buonista», di matrice cattolica, e opportunistico, di matrice di sinistra, dentro il quale hanno maturato una sorta di complice «congiura del silenzio» i terroristi e i figli delle loro vittime. Gli uni e gli altri – spiace dirlo – spesso accomunati nello sfruttamento politico delle proprie vicende. Uno spettacolo ripugnante. postellino@corriere.it

    Ostellino Piero

     

    In ottemperanza alle disposizioni nazionali relative alle norme da adottare per il contenimento del coronavirus si informa che la Segreteria operativa di Aiviter resterà chiusa sino al  31 marzo  2022

    Durante il periodo di chiusura l’attività della nostra Associazione continuerà seppur a regime ridotto.

    Per coloro che necessitano di contattarci per urgenze preghiamo indirizzare al nostro recapito mail  info@vittimeterrorismo.it  sinteticamente le richieste e segnalando anche un  contatto telefonico.