COMUNICATO STAMPA: DECLASSIFICAZIONE DEL SEGRETO E TRASPARENZA SULLE STRAGI NON BASTANO

COMUNICATO STAMPA: DECLASSIFICAZIONE DEL SEGRETO E TRASPARENZA SULLE STRAGI NON BASTANO

  • 25 Aprile 2014

L’abolizione del segreto di Stato nei delitti di strage e terrorismo è stato fin dagli anni ’80 del secolo scorso un cavallo di battaglia di due persone: Torquato Seci a Bologna e Maurizio Puddu a Torino. Si tratta dei due primi presidenti delle rispettive Associazioni: quella “tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980” e quella “italiana delle vittime del terrorismo e dell’eversione contro l’ordinamento costituzionale dello Stato”.
Oggi sono entrambi da tempo deceduti e il tema del segreto di Stato, come un fiume carsico, riemerge in questi giorni nel dibattito pubblico, a seguito della dichiarazione del 22 aprile scorso del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che dispone la “declassificazione” dei quattro livelli (“riservato”, “riservatissimo”, “segreto”, “segretissimo”) di tutti i documenti riguardanti le stragi avvenute in Italia, capitoli tragici e irrisolti della nostra storia. Riferirsi a segreto di Stato è improprio poiché attualmente per legge tutti i reati relativi a stragi, mafia e terrorismo non possono essere sottoposti a segreto di Stato, ma la Direttiva Renzi è un atto importantissimo e fondamentale che permetterà finalmente una mappatura dei documenti da riversarsi nell’Archivio dello Stato, consentendo finalmente l’attuazione effettiva della legge n. 124/2007 sul sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e la nuova disciplina del segreto con il riconoscimento degli archivi dell’intelligence, per quanto attiene alle stragi, patrimonio fondamentale a disposizione degli storici, del mondo dell’informazione e di tutti i cittadini
Le varie Associazioni nate a sostegno delle vittime delle stragi e dei loro famigliari hanno valutato positivamente l’iniziativa del Governo, ma AIVITER rimane prudente attendendo ed auspicando rapida e concreta attuazione della Direttiva memore di quanto per il passato numerosi siano stati gli “annunci” rimasti poi privi di un seguito concreto.

L’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo (AIVITER), che da sempre è a fianco delle vittime delle stragi, ricorda che i gravi “vuoti di verità” riguardano anche numerosi episodi di terrorismo non stragista, a partire dal rapimento di Aldo Moro, e richiede pertanto che l’operazione di trasparenza venga estesa a tutti i fatti di strage e di terrorismo e che vengano resi pubblici e riversati nell’Archivio di Stato tutti i documenti sottoposti a classificazione riservata relativi a tutti tali eventi delittuosi avvenuti nel periodo 1969-1984 ed in possesso di ogni Amministrazione dello Stato, soprattutto dei Ministeri degli Interni, della Difesa e degli Esteri, dei principali servizi di intelligence, nonché di quanto raccolto negli archivi militari o delle forze dell’ordine Polizia e Carabinieri.
AIVITER peraltro auspica che anche gli archivi dei Paesi possibili sostenitori o occultatori dei responsabili di questi fatti di sangue possano essere in futuro messi a disposizione del nostro Paese, per poter fare finalmente luce anche sui mandanti esteri di tanti anni di violenza.

Il conferimento di tali documenti agli Archivi di Stato, rendendoli accessibili al pubblico, è un importante passo in avanti, ma per AIVITER non è sufficiente senza affiancargli un’adeguata iniziativa di giustizia riparativa verso le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice e del Paese tutto, che si può concretizzare solo nel momento in cui chi sa, chi può colmare le troppe gravi lacune che ancora circondano i fatti di terrorismo e di stragi nel nostro Paese, parli.

Torino, 25 Aprile 2014

Il Presidente
Avv. Dante Notaristefano

 

In ottemperanza alle disposizioni nazionali relative alle norme da adottare per il contenimento del coronavirus si informa che la Segreteria operativa di Aiviter resterà chiusa sino al  31 marzo  2022

Durante il periodo di chiusura l’attività della nostra Associazione continuerà seppur a regime ridotto.

Per coloro che necessitano di contattarci per urgenze preghiamo indirizzare al nostro recapito mail  info@vittimeterrorismo.it  sinteticamente le richieste e segnalando anche un  contatto telefonico.