12 Giugno 2006

12 Giugno 2006

  • 12 Giugno 2006

Riportiamo, come segnato da giornali e mass media, che lunedì 12 giugno a Torino, il Sap, Sindacato autonomo di Polizia, è sceso in piazza per manifestare contro la grazia a Sofri e l’elezione di D’Elia, ex militante di Prima Linea, a segretario di presidenza della Camera. Erano presenti anche esponenti dell’Associazione italiana vittime del terrorismo. Il suo Presidente, Maurizio Puddu, ha dichiarato: “D’Elia è una persona che avrà pagato ormai per il suo passato, ma faccia un passo indietro: riteniamo che non possa rappresentare con una funzione istituzionale, i servitori dello Stato e i civili che hanno pagato un grosso tributo di sangue”.
L’Associazione chiederà, inoltre, un incontro con Prodi e con gli esponenti dell’opposizione, perché meditino sulle scelte da fare, tenendo presente che è primario il concetto di tutelare le vittime e che “non deve esserci un colpo di spugna sugli anni di piombo”.

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo da Antonio Iosa, Presidente della Fondazione Carlo Perini, la seguente lettera al Ministro di Giustizia.

Milano 8 Giugno 2006

Alla cortese ed urgente attenzione dell’on. Clemente Mastella Ministro della Giustizia

Ministro.
Scriviamo a nome di molti amici colpiti dal terrorismo nei cupi anni di piombo e dei familiari di vittime non presenti.
Condividiamo la necessità di forme di clemenza patrocinate, tra l’altro, in un celebre discorso tenuto alla Camera dei Deputati dal compianto Papa Giovanni Paolo II.
Siamo anche d’accordo sul fatto di escludere i delitti di mafia e pedofilia.
Non siamo d’accordo, invece, se l’amnistia dovesse riguardare i gravi reati commessi dagli autori di stragi, delitti, ferimenti sia da parte dei terroristi rossi che neri.
L’opinione pubblica è scandalizzata dal modo con il quale alcuni partiti, abbiano ingaggiato e premiato autori di stragi e di atti di terrorismo.
La recente elezione di un ex terrorista, ora deputato, ad una carica parlamentare importante, è un vero scandalo.
Perdonare non significa dimenticare, né vuol dire premiare: questa è palese ingiustizia.
Anche la grazia a Bompressi come primo atto della legislatura di centro sinistra, ha meravigliato non tanto nel merito, ma proprio perché “primo atto importante della nuova legislatura”.
Attenti alla grazia a Sofri, senza che questi almeno dichiari qualche responsabilità morale nel delitto Calabresi e alla famiglia del quale va tutta la nostra prioritaria solidarietà.
Abbiamo l’impressione che la Cronaca e la Storia, le facciano persone che hanno colpito i servitori dello Stato e cittadini inermi e che esista una corporazione di giornalisti e di parlamentari, nei due schieramenti di maggioranza ed opposizione, che, in virtù di una assurda campagna di pacificazione, continua a dare una legittimazione politica postuma al terrorismo.
Così non va!
Non vorremmo diventare pentiti di avere avuto da circa quarant’anni una coerente militanza democratica sia nel passato che nel presente.
Non diciamo di più di fronte a fatti e disattenzioni che ci amareggiano. C’è il rischio che cada ogni ragione, per noi, di continuare ad impegnarci a dimostrare che non hanno sbagliato coloro che hanno pagato e lottato per difendere la democrazia nel nostro Paese, contro la barbarie dell’antagonismo armato, che ha segnato la storia della “Notte della Repubblica”.
Rivendichiamo per i terroristi non clemenza o amnistia, ma giustizia e certezza della pena. Per le vittime reclamiamo il dovere della “memoria” per una coscienza civile e per educare le nuove generazioni al ripudio della violenza politica.

Maurizio Puddu, Tito Berardini, Vanna Bertelè vedova Luigi Marangoni, Lidia del Vecchio vedova Emilio De Buono, Antonio Iosa, on. Nadir Tedeschi.
Per delega: il presidente della Fondazione Carlo Perini
Antonio Iosa
ferito dalle brigate rosse il 1 aprile 1980

 

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