I morti di Nassiriya e degli anni di piombo (da La Stampa)

I morti di Nassiriya e degli anni di piombo (da La Stampa)

  • 21 Novembre 2006

È semplicemente agghiacciante sentire ancora una volta, in una manifestazione, dei no global gridare “10, 100, 1000 Nassiriya” e l’ancor più sconcertante «L’unico tricolore da guardare è quello disteso sulle vostre bare…».Condivido quello che sostiene Maurizio Puddu, presidente dell’Associazione vittime del terrorismo: dopo le commemorazioni ufficiali, con il bacio sulle guance ai sopravvissuti agli attentati o ai familiari dei Caduti, che sono spesso serviti alla visibilità e a vantaggi politici per gli oratori, la solidarietà, spesso verbale, si è affievolita. Non solo, ma sono sopravvenuti un certo fastidio e un misconoscimento, che amareggiano particolarmente quando sono espresse da personaggi di primo piano della nostra Repubblica. Sembra quasi che si voglia cancellare il passato, ma i feriti e gli invalidi, testimoni oggettivi e certi di fatti epocali, protagonisti loro malgrado di cruenti episodi, non possono essere trattati per operazioni di questo tipo. Vengono quindi considerati una memoria fastidiosa e ingombrante perché provocano nei cittadini il ricordo di tragicità ed orrori, dovuti, alla luce di recenti dichiarazioni ufficiali, ad errori, negligenze, reticenze, omertà, scarsa professionalità e forse anche a tradimenti. Ad aggravare questa desolante realtà, vi è da aggiungere che quasi tutti coloro che furono i protagonisti negativi di quegli anni bui e tremendi sono usciti alla spicciolata e ora sono quasi tutti fuori. Gli ex terroristi dell’ultrasinistra sono rientrati nella società. Alcuni lavorano nelle cooperative, che offrono una chance di reinserimento agli ex detenuti; altri hanno preso strade diverse. C’è anche chi è entrato nelle istituzioni, ed è pagato da quello Stato combattuto in gioventù. Dei familiari di quanti sono stati ammazzati in quegl’anni, si sono dimenticanti in tanti, troppi.
Lettera di Roberto Martinelli
Segretario Generale aggiunto Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

RISPOSTA DI LUCIA ANNUNZIATA
Lei ha ragione. Mette accanto ai morti di Nassiriya quelli del terrorismo degli anni di piombo. Vanno insieme, Lei dice, perché insieme sono parte della difesa dello Stato repubblicano. Questa continuità non è mai stata chiara, ma c’è. Ed è vero che tutte queste vittime hanno nella nostra storia un posto minore: quanto sia difficile dare loro un volto lo si misura dall’esiguo numero di libri dedicatigli. Non sono però d’accordo a comparare la perdita di questa memoria con la libertà di molti ex terroristi. Non tutti questi ex terroristi sono uguali: di alcuni, che oggi si battono per far capire fino in fondo come si può arrivare alla violenza, ho rispetto, e credo sia utile ascoltarli. Penso anche – per averne conosciuto qualcuno – che la loro stessa vita è per molti versi finita con quegli assassinii.

 

In ottemperanza alle disposizioni nazionali relative alle norme da adottare per il contenimento del coronavirus si informa che la Segreteria operativa di Aiviter resterà chiusa sino al  31 marzo  2022

Durante il periodo di chiusura l’attività della nostra Associazione continuerà seppur a regime ridotto.

Per coloro che necessitano di contattarci per urgenze preghiamo indirizzare al nostro recapito mail  info@vittimeterrorismo.it  sinteticamente le richieste e segnalando anche un  contatto telefonico.