L’ ex Presidente della Provincia Lamberti “I familiari delle vittime ? Non si ergano a giudici…”

L’ ex Presidente della Provincia Lamberti “I familiari delle vittime ? Non si ergano a giudici…”

  • 17 Marzo 2007

Lasciamo ai lettori del sito ogni commento all’intervista rilasciata dall’ex presidente della Provincia di Napoli al quotidiano “Roma” del 17 marzo 2007, rammentando solo che Renato Curcio è stato condannato in via definitiva come mandante morale dell’uccisione di Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola.
M. Puddu, Presidente dell’Associazione

  • dal quotidiano “Roma” del 17 marzo 2007
  • L’ ex Presidente della Provincia Lamberti
    “I familiari delle vittime ? Non si ergano a giudici…”

    Napoli. “Le polemiche sulla presenza di Renato Curcio a Galassia Gutenberg? Beh, qui parliamo di una persona che ha scontato 26 anni di galera senza avere commesso delitti sanguinosi…”, Amato Lamberti interviene nella polemica apertasi per la presenza dell’ideologo delle Br a Napoli alla rassegna in corso alla Stazione Marittima. “Non so quanti criminali pluriomicidi – afferma – abbiano scontato una pena simile. Qui siamo di fronte ad un uomo che ha pagato il debito con la giustizia per un reato d’opinione…”

    Le famiglie delle vittime del terrorismo la pensano in maniera diversa…
    “Sarà brutale, ma credo che i familiari delle vittime debbano pensare, se così si può dire, a fare i familiari delle vittime. Non possono ergersi a giudici o a storici. Probabilmente avrebbero voluto qualcosa, che so una statua, o qualche strada intitolata…”

    Già, ma a cosa serve tutto ciò di fronte al dolore di perdere un marito o rimanere orfani da piccoli?
    “Serve a poco, concordo, ma resta il punto che non si può diventare giudici. Cosa avrebbero voluto, che fossero uccisi i colpevoli di reati?”

    Dalle numerose testimonianze raccolte anche attraverso alcuni libri, emerge, da parte di chi ha subito la perdita di un familiare, una disapprovazione per la “riabilitazione” sociale degli ex brigatisti…
    “Io credo che non si possa togliere a nessuno, e tanto meno a chi ha saldati il debito verso la società, il diritto a parlare o svolgere un’attività lavorativa. I libri? Beh, è naturale che molto spesso si cerca anche di cavalcare l’onda ed in questo momento forse è redditizio parlare degli anni di piombo…”

    Quando lei era presidente della Provincia di Napoli patrocinò un’iniziativa di “Sensibili alle foglie”, la casa editrice di Curcio…
    “Sì, a proporre la cosa fu la cooperativa di Nicola Campania. Curcio aveva compiuto degli studi sui linguaggi di persone disagiate e noi valutammo attentamente il progetto ed il valore della ricerca compiuta e decidemmo di finanziarlo”.

    Ma lei ritiene che i protagonisti delle Br abbiano fatto ammenda degli errori commessi?
    “Beh, qui parliamo di ragazzi che allora avevano vent’anni e vivevano in un contesto storico particolare e che, ripeto, hanno saldato tutti i conti con il passato”.

     

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