NO di AIVITER alla partecipazione di Toni Negri al Comune di Chieri (TO) il 10 luglio

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NO di AIVITER alla partecipazione di Toni Negri al Comune di Chieri (TO) il 10 luglio

  • 10 Luglio 2015

SI alla manifestazione nella piazza del limitrofo Comune di Villastellona il 10 luglio sera “In ricordo delle vittime del terrorismo”

A proposito dell’invito da parte del Comune di Chieri a Toni Negri a partecipare ad un dibattito del Festival dei “Beni comuni” che si terrà il prossimo 10 luglio non possiamo non evidenziare il suo passato giudiziario: condannato per complicità e morale con il gruppo terroristico delle Brigate Rosse a 12 anni nominali di pena, effettivamente scontati peraltro in misura molto ridotta, per patteggiamenti e ingenti sconti di pena fruiti, dopo la sua fuoriuscita in Francia e il rientro in Italia.
Ho letto anche con molta attenzione che Negri, a seguito di questa condanna cosiddetta “definitiva”, non risulterebbe avere accesso né alle elezione né all’insegnamento universitario. Se tutto questo corrisponde, non mi sembra che la sua partecipazione del 10 luglio al festival di Chieri sia molto diversa da una lezione in una università, quindi non ne capisco né l’opportunità né, anche sotto il profilo giuridico, sia consentito o possibile il suo intervento pubblico.

Condividiamo totalmente, ritenendole sempre di grande attualità e pertinenti, le parole espresse dal precedente Presidente della Repubblica Napolitano. in occasione della sua famosa commemorazione della prima “Giornata della memoria per le vittime del terrorismo” il 9 maggio 2008:
“Chi abbia regolato i propri conti con la giustizia, ha il diritto di reinserirsi nella società, ma con discrezione e misura e mai dimenticando le sue responsabilità morali anche se non più penali. Così come non dovrebbero dimenticare le loro responsabilità morali tutti quanti abbiano contribuito a teorizzazioni aberranti e a campagne di odio e di violenza da cui sono scaturite le peggiori azioni terroristiche, o abbiano offerto al terrorismo motivazioni, attenuanti, coperture e indulgenze fatali.
Queste sono le ragioni per cui si doveva e si deve dar voce non a chi ha scatenatola violenza terroristica, ma chi l’ha subita”.

Toni Negri è stato certamente “un cattivo maestro” negli anni di piombo, con la gravissima responsabilità di aver contribuito significativamente a portare migliaia di giovani alla lotta armata.

Ed ancora è bene ricordarsi di quanto aggiunto dal Presidente Napolitano il 9 maggio 2008:
“Lo Stato democratico, il suo sistema penale e penitenziario, si è mostrato in tutti i casi generoso: ma dei benefici ottenuti gli ex terroristi non avrebbero dovuto avvalersi per cercare tribune da cui esibirsi”.

Questi personaggi non dovrebbero essere chiamati in nessuna tribuna, soprattutto se offerta da amministrazioni pubbliche quale il comune di Chieri per Toni Negri, e dovrebbero mantenere sempre riservatezza ed un basso profilo anche dopo aver assolto i loro debiti nei confronti della nostra giustizia così generosa nei loro confronti.
D’altronde noi Vittime del terrorismo non vogliamo vendetta ma giustizia, che ci sembra, nel caso di Toni Negri ridotta ai minimi termini, e verità. Viviamo in un paese libero e democratico, in un sistema, che anche sotto il profilo processuale e penale, è molto garantista e rispettoso del mantenimento della giustizia. Per delitti commessi da soggetti stranieri in Italia vige, come nella quasi totalità dei paesi europei, il rispetto della reciprocità di istituti come la estradizione per la giusta espiazione della pena nei paesi di origine . Non riusciamo a capire il contraddittorio comportamento della Francia che, negli anni 1970-80 , in ottemperanza alla sciagurata dottrina Mitterand concesse addirittura asilo politico a terroristi italiani colpevoli di terribili omicidi e di reati gravissimi,accogliendoli come rifugiati politici. Lo stesso avvenne anche per Toni Negri nel periodo 1983-1997 il quale dopo la sentenza definitiva della giustizia italiana e la nomina a Parlamentare con sospensione della pena, fuggì in Francia ove ottenne asilo politico e gli furono conferiti prestigiosi incarichi universitari. Ebbene la Francia rifiutò per lui come per tanti altri fuoriusciti terroristi l’estradizione in Italia, mentre nei confronti dei terroristi di casa francesi, quali ad esempio gli appartenenti a Action directe, riservò contraddittoriamente un carcere durissimo con di fatto le chiavi delle loro prigioni cacciate via. Alcuni si suicidarono in galera e di buona parte non se ne è saputo più nulla ad eccezione di uno di questi che uscito fuori di galera alcuni anni fa, ricominciò a parlare di quei fatti e poco dopo sparì immediatamente.

Per quanto ci riguarda come Vittime del Terrorismo e cittadini italiani crediamo fermamente nel rispetto della piena legalità, nella necessità dell’accorciamento dei processi, cerchiamo di contribuire a ricostituire uno Stato di diritto “decente” ove il sacrificio delle vittime e dei loro familiari non deve essere dimenticato. Riteniamo che le condanne giudiziarie giustamente inflitte vengano interamente espiate, ristabilendo il principio sacrosanto della certezza della pena senza alcuna riduzione, e in particolare non debba essere concessa alcun tipo di tribuna ai terroristi che hanno inflitto morte e dolore a tanti nostri concittadini “colpevoli” solo di aver fatto il proprio dovere a servizio del Paese. Chiediamo e pretendiamo però rispetto per le nostre vittime, rispetto che purtroppo è spesso mancato, e proprio da parte di amministrazioni pubbliche che invitano terroristi a convegni.

Vorrei ricordare in particolare il nostro compianto presidente Dante Notaristefano, il quale oltretutto risiedeva a Chieri e proprio lì, pochi anni fa, aveva inaugurato un monumento a ricordo delle vittime del terrorismo da lui fortissimamente voluto. L’iniziativa degli organizzatori del Festival del Comune con l’invito alla partecipazione in qualità di esperto del “cattivo maestro” Toni Negri è oltraggiosa alla sua memoria e alle altre vittime del terrorismo.

Sembra quasi che si sia colta l’occasione propizia per mettere insieme alcune vecchie fotografie dei protagonisti degli anni di piombo, invitando alla manifestazione di Chieri oltre Negri anche la giornalista del Manifesto ed ex terrorista Gerardina Colotti, che partecipò a Roma al delitto del generale Giorgieri. Abbiamo appreso con soddisfazione la rinuncia pochi giorni orsono della Colotti, a seguito di una massiccia campagna di stampa contraria alla sua partecipazione. L’auspicio, che purtroppo non è certezza , è che anche Negri abbia a sua volta la decenza di rinunciare.

Comunichiamo di aver dato adesione alla meritoria iniziativa del Comune di Villastellone con la manifestazione che si terrà presso il 10 luglio alle h.21,15 in ricordo delle vittime del terrorismo ed ove verranno rese testimonianze di nostri associati vittime dirette e loro familiari.
Invitiamo alla partecipazione ed alla riflessione la cittadinanza e quanti altri vogliano ricordare o conoscere quel terribile periodo che ha insanguinato il nostro Paese e che ha pesantemente colpito anche Torino, affinché quei tragici fatti “non si ripetano mai più”.

Nel contempo esprimiamo la nostra più totale disapprovazione e sconcerto nei confronti dell’Amministrazione del Comune di Chieri per l’invito del “cattivo maestro” Toni Negri al dibattito del Festival dei beni comuni che si terrà la stessa data.

Torino, 8 luglio 2015.

per AIVITER
il Presidente
Roberto C. Della Rocca

Il 10 luglio in piazza della libertà a Villastellone, si è svolta una serata denominata “Noi non dimentichiamo” in memoria delle vittime del Terrorismo. L’iniziativa ha avuto il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemomte e di Aiviter.
Dopo la proiezione del documentario “Anni spietati Torino” è seguita una testimonianza di vittime del terrorismo e loro famigliari.
Sono intervenuti, davanti ad un pubblico di un centinaio di persone tra cui parecchi giovani, Giampaolo GIULIANO, Vice Presidente AIVITER, Massimo COCO e Massimo PUDDU esponenti del Consiglio Direttivo a portare le loro testimonianze, sottolineando come, vedere salire in cattedra ex terroristi come opinionisti riapre il dolore.
Ha partecipato il Procuratore CASELLI contestualizzando le immagini del filmato con un suo intervento evidenziando come, “anche se hanno scontato la loro pena, dove sta scritto che i cattivi maestri debbano venire ad insegnarci a noi che abbiamo sempre rispettato lo Stato e le leggi?”
Erano presenti rappresentati delle Amministrazioni Comunali di Santena, Poirino, Carmagnola, Carignano e Trofarello, paticamente tutti i Comuni limitrofi con fascia tricolore. La serata è stata moderata dalla giornalista Sara BAUDUCCO.

 

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