Sul manifesto di Milano e il segreto di Stato: “questa legge non porta chiarezza e verità: né oggi né domani”

Sul manifesto di Milano e il segreto di Stato: “questa legge non porta chiarezza e verità: né oggi né domani”

  • 21 Aprile 2011

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Comunicato Stampa Aiviter del 21.04.2011

L’Aiviter ritiene che l’affissione dei manifesti apparsi a Milano con scritta “Via le BR dalle Procure” sia una ignobile provocazione ed offesa per tutti i corpi dello Stato, in primis la magistratura, e per tutte le vittime del terrorismo, così come ha stigmatizzato il Presidente Giorgio Napolitano intervenendo nei giorni scorsi con autorevolezza e durezza, interprete di un generale sentire che è anche il nostro.

L’ampio risalto mediatico assunto da tale provocazione temiamo sia però inserito in un contesto di grave scontro politico ed istituzionale nel quale Aiviter, associazione apolitica e apartitica, non nutre partigianeria alcuna. Né potrebbe essere diversamente: le vittime del terrorismo non possono essere schierate a nessun titolo nel conflitto tra politica e magistratura che da Tangentopoli segna il corso dell’ultimo ventennio.

All’Aiviter interessa, invece, rimarcare come ieri sia stata annunciata da Copasir e Governo, con comune soddisfazione, l’attuazione della legge n. 124 di riforma dei servizi segreti “con particolare riguardo alle norme sul segreto di Stato”. Il termine massimo di 30 anni per opporre il segreto di Stato ai documenti riservati è stato confermato, con una eccezione assai rilevante però, che nessuna eco ha trovato sui media: un limite derivante dagli accordi internazionali dell’Italia.

“Quando, in base ad accordi internazionali, la sussistenza del segreto incide anche su interessi di Stati esteri o di organizzazioni internazionali, il provvedimento con cui e’ disposta la cessazione del vincolo, salvo che ricorrano ragioni di eccezionale gravita’, e a condizione di reciprocita’, e’ adottato previa intesa con le autorita’ estere o internazionali competenti”.

La mancanza di termini per tali circostanze, Aiviter ha il grave sospetto che infici seriamente e alla radice i principi del diritto di accesso ai documenti previsto della legge.

«Risulta veramente arduo pensare che la ragion di Stato che ha opposto il suo segreto durante la Guerra Fredda e gli Anni di piombo, non fosse anche ‘ragion’ di alleanza internazionale, come la Nato», dichiara il Presidente Dante Notaristefano, che conclude: «Così, sul terrorismo rosso e nero, le stragi e i misteri d’Italia, come Ustica, non sarà questa legge a portare finalmente chiarezza e verità: né oggi né domani».

Torino, 21 aprile 2011

->Vedi anche intervista di Massimo Coco a La Stampa del 19 Aprile

 

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