CASO CESARE BATTISTI – PAC

CASO CESARE BATTISTI – PAC

  • 5 Marzo 2015

Caso Battisti: Intervista a Maurizio Campagna

Intervista a Maurizio Campagna, del Direttivo Aiviter e fratello di Andrea, vittima del terrorismo dei PAC, sul tema del caso di Cesare Battisti, latitante in Francia e poi in Brasile.


5 MARZO 2015: IL CASO BATTISTI NUOVAMENTE ALLA RIBALTA


10 Febbraio 2012: Comunicato stampa Aiviter su Cesare Battisti

L’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo, che tra le sue centinaia di soci annovera anche le famiglie delle vittime del pluriomicida latitante Cesare Battisti, dal 2004 denuncia con indomita costanza lo scandalo di questa vicenda passata per la Francia e il Brasile.

Ora, dopo l’ ultimo di una serie di schiaffi politici e morali, quello ricevuto a giugno dell’anno scorso con la incredibile decisione del Supremo Tribunale Federale del Brasile, non vorremmo dover tornare sulla questione ad ogni dichiarazione di questo soggetto che, in costante attività di autopromozione, non perde occasione per far parlare di sé alimentando un crudele stillicidio per le famiglie di Andrea Campagna, Lino Sabbadin, Antonio Santoro e Pierluigi Torregiani, ogni volta ricondotte al dolore e all’ingiustizia patite.

Purtroppo le vittime in Italia, diversamente da quanto avviene in altri paesi europei, non potranno mai competere con la ‘potenza di fuoco’ della comunicazione e marketing dei cossiddetti ‘ex terroristi’. Non possiamo quindi, come vorremmo e come sarebbe giusto, ottenere un po’ di silenzio stampa sulle ignobili imprese brasiliane dell’ex leader dei Proletari Armati per il Comunismo. Possiamo soltanto chiederlo con la dignità che contraddistingue la nostra Associazione, pur temendo di restare inascoltati come su numerose altre ripetute richieste di verità e giustizia.

Torino, 10 febbraio 2012

Il Presidente Avv. Dante Notaristefano


Settembre 2011: La protesta di Parigi

La protesta di Aiviter sul caso Battisti al Congresso internazionale di Parigi.

Lettera aperta al sindaco di Parigi:

A l’attention de Monsieur Bertrand Delanoe,
Maire de la ville de Paris,
L’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo a été invitée à participer à deux importants evenements: le VII Congrès International des Victimes du Terrorisme et la creation de la Federation Internationale des Associations des Victimes du Terrorisme.

Notre Association represente des centaines de victimes du terrorisme. Parmis ces victimes il y a les familles de mrs. Torregiani, Sabbadin, Santoro, Campagna. Ces derniers ont été tué par M. Cesare Battisti.

Pour ces crimes M. Battisti a été comdamne à la perpétuité.

En 2004, bien que recherché par la Justice Italienne, M. Battisti est devenu citoyen d’honoire de la Ville Paris et a obtenu, selon vos declarations de l’epoque, la protection de la Municipalité de Paris.

Notre association ne veut pas perturber les travaux du congrès dont nous partageons les finalités avec nos amis du comité organisateur, l’AFVT et l’Université espagnole CEU: toutefois, nous devons vous informer, monsieur le Maire, que nous ne pouvons accepter votre invitation de ce soir au cocktail dinatoire a l’hotel de ville de Paris.

Notre association souhaiterai pouvoir vous rencontrer afin de revenir sur ce sujet et que votre opinion ainsi que les decisions de la Municipalité de Paris fassent l’objet d’un reexamen en faveur et dans le respect des victimes du terrorisme.

Nous vous prions d’agréer, Monsieur le Maire, nos sinceres salutations.

Paris, le 15 septembre 2011

Avv. Dante Notaristefano
Presidente Associazione Italiana Vittime del Terrorismo

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AIVITER Associazione Italiana Vittime del Terrorismo
Torino “ITALIA” www.vittimeterrorismo.it


LA LIBERAZIONE DI CESARE BATTISTI IN BRASILE
Comunicato stampa di AIVITER del 9 giugno 2011
“L’ultimo di una serie di schiaffi politici e morali alle vittime e all’Italia”

L’Associazione Italiana Vittime del terrorismo (AIVITER) è vicina e solidale ancora una volta con le famiglie di Andrea Campagna, Lino Sabbadin, Antonio Santoro e Pierluigi Torregiani, vittime dei “Proletari Armati per il Comunismo”.

Esprime una ferma protesta per la decisione del Supremo Tribunale Federale e la conseguente scarcerazione del pluriomicida Cesare Battisti che sono l’ ultimo di una serie di schiaffi politici e morali che dalla Francia al Brasile sono partiti fin dal 2004 ad oggi in direzione non solo delle famiglie delle vittime, ma dell’Italia e di tutta la sua società civile.

La società civile è sempre l’obbiettivo primario di ogni atto terroristico, e quella italiana forse dovrebbe interrogarsi su come sia possibile che le sue Istituzioni, qualunque sia la parte che le governa, dimostrino una continua incapacità di fare rispettare nelle sedi internazionali i diritti dei suoi cittadini, rimasti vittime, ad ottenere almeno una parvenza, anche solo simbolica, di giustizia.

Non appartiene alla cultura delle vittime la legge del taglione, o la vendetta senza fine-pena, ma in un paese in cui a destra si insultano le Procure e a sinistra le Giornate in memoria delle vittime, noi proviamo a chiedere, ancora una volta con grande fermezza, il rispetto dovuto a chi si è trovato trasformato, suo malgrado, in obbiettivo da abbattere in attentati singoli o nelle stragi.

Il Presidente Avv. Dante Notaristefano

english2 Press release – English version


Comunicato stampa di AIVITER del 4.01.2011 + comunicato del 30.12.2010 e del 14.01.2009


2009/2011. CASO BATTISTI: DICCI LA TUA

Qui a fianco proponiamo una selezione della rassegna stampa di questi giorni sul caso dell’ex terrorista latitante Cesare Battisti, ma la nostra Associazione, che dal 1985 si batte per difendere i diritti e la memoria della vittime del terrorismo, è interessata a conoscere la tua opinione in proposito per rispondere con opportune iniziative a questa clamorosa offesa nei confronti delle vittime e dell’Italia. Inviaci le tue riflessioni sulla nostra casella di posta elettronica info@vittimeterrorismo.it

Inoltre, come forma di protesta proponiamo:

Testo di lettera di protesta da inviare all’Ambasciata del Brasile in Italia

-> Scarica, copia e incolla ed invia a info@ambrasile.it
Se potete mettete per conoscenza anche l’indirizzo e-mail dell’associazione info@vittimeterrorismo.it, grazie.

Anche in INGLESE, SPAGNOLO E FRANCESE grazie la supporto delle Rete Europea delle Vittime del Terrorismo

Ringraziamo tutti quanti ci hanno scritto dall’Italia e dal Brasile e quanti (a centinaia!) stanno aderendo alla campagna di protesta vie e-mail all’ambasciata brasiliana in Italia.

-> Contact for international press: +39.335.6619003


Segue un estratto delle e-mail più significative ricevute in questi anni:

2009

Sono un cittadino “qualunque”! Non ho partenti ammazzati, né altro, sono un parroco e per anni lo sono stato ad Arzano il paese di “Io speriamo che me la cavo”! Sono indignato e deluso per la faccenda di Battisti e di come si è comportato il Brasile…
Non sarebbe opportuno sollecitare tutte quelle associazioni non-profit, onulus e le ONG per chiedere un intervento serio e deciso visto che loro aiutano molto il Brasile e la loro gente…
Non è un ricattare, ma un segno di giustizia.
Perdonate la mia superficialità…

(Email firmata)

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Utilizzo questo vs spazio offerto per liberare il mio sfogo, sono un semplice cittadino che di quegli anni ha ricordi di bambino, ma che cerca di capire sempre più cosa successe.
Questa sera sono triste, amareggiato e pure adirato. Perché? Perché:
– Perché lo Stato italiano ha perso un’altra volta, un po’ di rispetto per la propria sovranità nell’esercizio della giustizia o di quel poco che rimane
– perché lo Stato non vuole difendere e proteggere i suoi figli sofferenti
– perché una minoranza miope ed arrogante riesce nuovamente a prendersi gioco di noi galleggiando su di un’utopia
– perché il gioco è in realtà un dramma, il dramma di morti cui non è permessa una morte sola, ma deve ripetersi ancora
frasi come “soluzione politica” oppure “chiusura di un periodo storico”, mi provocano un brivido, vorrei urlare fortissimo NO! non ci provate, Caino ha già ucciso.

(Email firmata)

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La simpatia e i concreti vantaggi che tanti terroristi italiani godono da parte dei nostri intellettuali e da parte di settori significativi delle nostre istituzioni, non sono sufficienti, secondo una equivoca classe dirigente brasiliana, a garantire, direi coprire, il signor Cesare Battisti.
Mentre l’insufficienza data alla giustizia dello stato italiano offende l’Italia intera, quest’altro aspetto che ho evidenziato mostra disistima e beffa verso i simpatizzanti dei terroristi, per altro ben meritate.
Rimane il lato peggiore della faccenda, che non bisogna comunque dimenticare, e cioè l’ennesima ferita inferta alle vittime e ai loro familiari.
Con tutta la mia solidarietà

(Email firmata)

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Protesto contro la linea di protezione attuata dal Governo brasiliano nei confronti del BATTISTI che in Brasile ha un trattamento non da terrorista e assassino ma da innocente turista, con la complicità della magistratura brasiliana.
Mi auguro che l’Italia ritiri il proprio ambasciatore dal Brasile sino a che giustizia venga fatta e quel vigliacco venga consegnato all’Italia, non per infierire con torture e altre baggianate simili contenute nella sentenza ma solo per scontare in carcere la sacrosanta pena che pena e ridia pace ai parenti delle vittime.
Saluti

(Email firmata)

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Estou indignado, constrangido e triste com os argumentos do Ministro da Justiça(?) com falácias e protegendo um terrorista assassino.
Não tem o direito e argumentos para transformar o Brasil em valhacouto de terroristas.
Battisti foi um dos chefes da organização de extrema-esquerda PAC (Proletários Armados pelo Comunismo), ligada às Brigadas Vermelhas e as Brigadas Neras.
Eu em 1980 até 1984 trabalhei na Itália em Torino no Programa AMX, pela Embraer e pelo Brasil com minha esposa e minha filha então com 7 anos. Sempre foi nos recomendado tomar cuidado qaundo fossemos viajar de trem, pois a Itália estava assolada pelos “Brigate Rossi”, “Brigate Neri” e o “PAC” (grupo do Battisti) com vários atentados terroristas…

Eu tenho na memoria as mortes e atentados daquela epoca.
Eu me lembro dos anos que passamos na Itália até 1985, quando retornamos ao Brasil, tendo que viajar de Torino a Milano, a Varese a Genova a trabalho e convivendo com um ambiente de terror.
Agora vou ter que conviver, no meu país, com um assassino confesso, cujo poderia eu e minha familia ter sido vitima??
Dizer que Battisti defendia uma causa política é demais… Ele dizia que tinha ” piacerre de vedere egociar il sague” dfas suas vitimas…
Eu como cidadão brasileiro não aceito e repudio veementemente essa atitude.
Vou ter que conviver, eu minha esposa e minha filha, no meu pais com assasino protegido pelo Ministerio da Justiça do Brasil??
Atenciosamente

(Email firmata)

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Signori e signore,
Invio la mia solidarietà ai famigliari delle vittime di terrorismo. Penso alla sofferenza di tutti voi. Penso alla vostra voglia che la giustizia sia fatta. Con me siamo molti in Brasile: italiani, cittadini, oriundi, aspettando la decisione dello Superiore Tribunale Federale favorevole all’Italia. Credo nella giustizia italiana e, se Battisti è stato condannato è perché era colpevole.
Saluti dal Brasile,

(Email firmata)

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Ciao,
sono Luca 26 anni e mi trovo indignato davanti a tutto quanto sta succedendo pur non avendo vittime nella mia famiglia a causa del terrorismo.
Viene da gridare vendetta secondo logica ma non c’è una logica alla pari che consenta l’estradizione di chi deve pagare per i delitti e fatti commessi. Si predica di avere civiltà nelle situazioni di tutti i giorni ma ciò non avviene a causa di un sistema istituzionale vecchio come non mai e non solo da parte nostra. Com’è possibile tutelare il passato delle vittime di questi soprusi e un nostro futuro perché anche di questo bisogna parlare.
BATTISTI DEVE TORNARE IN ITALIA E PAGARE SCONTANDO LA PENA. Ogni volta che lo si vede in tv in immagini di repertorio che ride mi viene una rabbia che non si può immaginare…
Ride in faccia alle istituzioni al popolo italiano e a tutti i famigliari coinvolti…
La soluzione è unica e a portata di mano spero avvenga ciò che è giusto.

(Email firmata)

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Como brasileiro sinto vergonha da decisão tomada pela justiça de meu país. Apóio o Governo Italiano em tentar de todas as maneiras a extradição desse terrorista. Gostaria de frisar que o advogado desse indivíduo é um ex político que ganha muito dinheiro com esses casos e não tem nenhum caráter.
Lamento pelas vítimas dese terrorista e quero me solidariezar com elas.

(Email firmata)

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Gentili signori,
il 19 aprile 1979 ho incontrato Andrea in garage, dove eravamo andati entrambi a parcheggiare le auto, al termine del servizio per l’inaugurazione della Fiera campionaria, era di corsa perché stava andando a mangiare dalla sua ragazza, ci siamo salutati in fretta, con un semplice “ci vediamo domani”. Lo ricordo così, sorridente con indosso l’inseparabile giubbotto di pelle nera.
I giorni successivi l’omicidio eravamo tutti furiosi, anche perché sapevamo come era stato ucciso, colpito a tradimento, probabilmente non si è neppure accorto che lo stavano ammazzando. Abbiamo girato ininterrottamente giorno e notte, per il quartiere e per la città e probabilmente se avessimo scovato i vigliacchi che lo avevano colpito, oggi non ci sarebbe nessuna richiesta di estradizione. Il suo assassino sta vivendo da trent’anni in fuga, braccato per il mondo e ancora non è finita. Un poveretto consumato dalla vita che non ha mai vissuto.
Probabilmente se fosse rientarto in Italia, a quest’ora sarebbe già libero, magari godendosi i frutti dell’immancabile libro, scritto con il sangue delle sue vittime.

(Email firmata)

2010

Ho letto ora sul vostro sito l’articolo di Roberto Martinelli su Cesare Battisti. In questi anni ho sempre atteso che i tanti giornalisti che si sono occupati della vicenda mi spiegassero se e come Battisti avesse o meno partecipato personalmente e materialmente a uno o più omicidi. Ora ho capito.

La memoria pubblica è vicenda molto complicata.

(Email firmata)

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E ho notificato a lor signori ambasciatori che sono pronto a disdire la mia Epifania a Rio. Roma è bella e… si risparmia.
La battaglia è appena cominciata.
Da facebook dovrà partire una campagna senza precedenti per il boicottaggio civile di tutto ciò che ha a che fare con il Brasile
Adesso basta! Torreggiani e gli altri non saranno soli.

(Email firmata)

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Sono un cittadino qualunque di uno stato democratico di diritto e mi sento profondamente offeso dell’asilo politico fornito a un delinquente colpevole di reati comuni che nulla hanno a che vedere con concetti quali la persecuzione politica, ma solo con il non essersi attenuto alle comuni regole democratiche di vita in comune.
Mi chiedo quale ideologia ci sia nel commettere omicidi e rapine, salvo il caso in cui il Brasile non sia un paese democratico ma una dittatura che elegge qualsiasi folle ideologia di partito a giustificativo mezzo per sovvertire una democrazia (ovvero il voto popolare) per imporre un regime.
Mi chiedo quali siano gli impedimenti umanitari che rendono il Brasile un paese migliore dell’Italia, soprattutto se si fa riferimento alla gestione che in Brasile si ha di certe sacche di povertà.
Il mio è un disgusto profondo sul fatto che la legge non sia uguale per tutti, ma chi può vantare amicizie importanti in paesi che vogliono permanere tra le repubbliche delle banane finiscono impuniti anche quando si sono macchiati di reati di delinquenza comune.

(Email firmata)

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Sono indignato come uomo libero e come Italiano, stanno proteggendo un pluri omicida.
Un paese libero e che stimo come il Brasile non doveva comportarsi così.
Sono certo che la maggioranza dei Brasiliani, ne conosco e frequento molti per lavoro, non la pensano come il loro presidente.
Questo è il risultato della scarsa considerazione di cui gode il nostro paese all’estero, il cui peso politico è praticamente nullo da lunghi decenni, se non da sempre, e mi fanno ridere le sparate televisive dei nostri ministri.
In questa giornata di chiusura dell’anno voglio fare un augurio speciale ai parenti delle vittime del terrorismo,
che possa questo, sono certo insieme a tanti altri, alleviare se pur in minima parte il loro dolore.

(Email firmata)

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Riporto le email inviate ad un giornale e alla Ambasciata del Brasile.

Con il no all’estradizione dell’assassino Cesare Battisti il vostro paese ha scritto una bruttissima pagina della propria storia. Tutto il mondo democratico e civile vi e’ contro e tutto il mondo si ricordera’.
Per quanto in vostro potere – che e’ molto – adoperatevi per cambiare questa decisione, magari con il vostro nuovo Presidente.
Noi, e le vittime dell’assassino, stiamo ad aspettare.

(Email firmata)

2011

Oggi ho appreso dalla Tv che le autorità brasiliane hanno dato diniego all’estradizione di Cesare Battisti in Italia. Oltreché esservi vicini in questo momento difficile vi comunico che il 03 gennaio 2011 invierà una mail all’ambasciata brasiliana per definire da parte mia l’assoluta volontà di non visitare più quel paese e di non acquistare più prodotti made in Brazil. Se questo può essere strumento efficacie per fare pressioni sul governo sudamericano chiederò ai miei colleghi di lavoro di fare altrettanto. Buon 2011 e tenete duro per una battaglia che non è finita!

(Email firmata)

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Carissimi amici,
ribollo di sdegno. Il fatto che io, la mia famiglia e i miei amici non siano mai stati toccati dagli anni di piombo non spegne e non attenua il fuoco che ho nelle vene. Non è una questione personale ma di giustizia. (…).
Ho pubblicato un articolo sul mio blog pensierifallacidienrico.ilcannocchiale.it e inserirò nello stesso blog nuovi collegamenti con il vostro sito e pubblicizzarò le vostre iniziative.
A presto e buon 2011 – con Cesare Battisti nelle patrie galere.

(Email firmata)

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Spett.le Associazione dopo gli ultimi avvenimenti sul caso cesare battisti (sì, certo. non merita sicuramente di scrivere il proprio nome con le iniziali maiuscole) lasciano sconcertati e allibite le persone che comunemente hanno dignità e fede.
Personalmente non penso si possano organizzare iniziative tali da cambiare le decisioni degli stati se non toccare gli interessi degli stessi.
Forse non è possibile, ma propongo a questa associazione di diffondere ai nostri concittadini italiani di non recarsi in Brasile fino a quando non verrà concessa l’estradizione.
Penso che il turismo del brasile non possa sopportare il costo per una mancata estradizione.
Questa dichiarazione potrebbe smuovere la sensibilità degli italiani che possono comunque andare in vacanza in altri mille posti e rendere più forte l’azione di governo.
Se questa idea non è perseguibile o strategicamente valida per la vostra associazione sappiate che sono vicino a tutte quelle persone che hanno sofferto e lo stanno ancora facendo per la nostra democrazia e per tutti gli Italiani.

(Email firmata)

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In occasione di questo ulteriore schiaffo che l’arroganza
becera vuole infliggere alla società dei giusti e dei
corretti, alla collettività silenziosa di chi lavora senza
voler imporre le proprie idee aberranti, noi intendiamo
partecipare con tutti i nostri sentimenti alle ferite
riaperte da quest’ultimo caso di giustizia negata.

(Email firmata)

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Non vi è una ragione, anche una sola, per cui Battisti non debba essere estradato in Italia e scontare la pena per i gravi delitti commessi, una macchia indelebile che non si può cancellare con un colpo di spugna, come se nulla fosse accaduto.
Non è vendetta, ma richiesta di giustizia per le tante innocenti vittime di una folle quanto inaudita violenza, che il rifiuto alla richiesta di estradizione ha nuovamente e tremendamente offeso.
A Voi la mia personale solidarietà per un impegno che, nonostante le difficoltà del tempo presente, non deve venire mai meno, contro il terrorismo e le sue tragiche conseguenze.

(Email firmata)

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Carissimi/e dell’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo,
vorrei esprimere la mia rabbia e la mia indignazione per la mancata estradizione di Battisti.
Da cittadina Italiana chiedo il perché chi ha perso i propri cari o li ha visti feriti in Italia per colpa di terroristi, simili a questo signore, devono sempre esser umiliati, veder disattese le richieste di giustizia e verità.
Questo mi provoca un dolore e un senso d’impotenza talmente forte. Spero che questa volta sia diverso.
Un abbraccio a tutti voi e soprattutto alle famiglie delle persone che hanno perso i loro cari per le idee del Battisti.

(Email firmata)

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Desidero trasmettere alla vs. associazione, ed in particolare alle vittime di Cesare Battisti, tutta la mia solidarietà nei vs. confronti, e il mio disgusto per questa squallida vicenda, dove un brutale assassino gode di protezioni tali da poter condurre tranquillamente la sua vita.
Vita che è stata negata o distrutta per sempre alle sue vittime, che non hanno mai goduto della visibilità e delle opportunità, addirittura da star della letteratura, di questo volgare personaggio, la cui cattiveria si legge dagli occhi.
Spero che la vostra sacrosanta battaglia sia coronata dal successo che merita, perché Caino deve pagare, in modo legittimo e secondo le leggi di un paese democratico, ma deve pagare.

(Email firmata)

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Buon giorno,
Mi chiamo J. A., sono italobrasiliano e vorrei appena informarvi che non solo io ma quasi tutti i brasiliani “informati” siamo favorevoli all’estradizione di questo terrorista e assassino chiamato Battisti qui dal Brasile e che sia riinviato in Italia finché lì possa pagare per i suoi delitti.
Anche per noi è un assurdo che quel vigliacco chiamato Lula ha atteso l’ultimo giorno del suo governo qui in Brasile per pubblicare la sua decisione stupida e insensata! Ha deciso a suo modo senza guardare cosa voleva il popolo del Brasile che come ho detto nella sua maggioranza non vuole quel Battisti qui!
Importante che sappiate che qui in Brasile anche siamo tanti che vogliamo che questo Battisti sia riinviato in italia e che la decisione di quel vigliacco Lula non è la volontà del popolo brasiliano.
Saluti

(Email firmata)

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My name is R. P. M.,
me and my family would like to express our deeply sorry about decison of Brazilian government due Battisti case, this decision don’t get along with many of us and we dont agree with it, its is outrageous e disrespect with victim’s families.
When my grandfather have crossed the Atlantic looking a new oportunities, he arrived in Brazil without money; just brought wish to work, honor and noble values that has passed through to my father that has passed this values to me.
This a simbolic acts, but we believed that my grandfather would be agree with this if he was alive.
best regards

(Email firmata)

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Egregi Signori
Il mio nome è F. A. e come molti brasiliani che sono interessati al caso Cesare Battisti, ritiene che la decisione della sua estradizione in Italia sia un affronto al trattato di estradizione tra i due paesi.
Nonostante la decisione della Corte Suprema avesse deciso l’estradizione di Battisti, per motivi non chiari, l’ormai ex presidente brasiliano Luis Inacio “Lula” da Silva, ha deciso di non estradarlo. Questa decisione è stata presa da un vigliacco quando mancavano due giorni alla fine del suo mandato e ha poi preso una vacanza, al fine di evitare di dare spiegazioni sulla decisione.(…)
Suggerisco al governo italiano di ritirare la cittadinanza italiana all’ex first lady Marisa Leticia da Silva, la moglie di Lula,(…)

(Email firmata)

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Cari amici

Sono Fabio Barbiero, vivo in Italia e sono italo-brasiliano. Ho scritto una lettera in cui dimostro la vergogna che sento nel cuore dopo la decisione del governo del paese dove sono nato (Brasile) nel confronto con il paese dove ho scelto di amare (Italia)!!! Vi chiedo che sia verificata la correttezza del testo, per gentilezza!!!

Distinti Saluti

(Email firmata)

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Carissimi/e dell’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo,

ieri mattina, come tanti Italiani, ho appreso la notizia della liberazione di Cesare Battisti da parte del Supremo
Tribunale Federale.
Ho provato dolore per le famiglie colpite dalle sue azione terroristiche e ho pensato, che ancora una volta, il loro desiderio di giustizia non è stato saziato.
Mi farebbe piacere che le autorità brasiliane comprendessero che il mobilitarsi dell’Italia non vuol dire aver sete di vendetta, ma far valere i principi di verità e giustizia.
Chi ha seguito la via del terrorismo per realizzare i propri ‘ideali’ uccidendo, gambizzando, intimorendo le persone
individuate come ‘nemici’, deve pagare il male commesso.
Il coraggio delle proprie scelte è anche assumersene le conseguenze. Questo coraggio non appartiene a Battisti!
Mi dispiace che voi dobbiate sempre essere feriti.
L’importante e non arrendersi, come fate con coraggio da sempre.

Con stima e affetto.

(Email firmata)

“Casso Battisti: ai familiari delle vittime sulla decisione di scarcerazione di Battisti – come cittadina brasiliana mi vergogno e se potessi parlare in nome di coloro che sono indignati come vi chiederei perdono per l’ingiustizia della Giustizia(?) del mio paese… ”

(via FaceBook)

 

In ottemperanza alle disposizioni nazionali relative alle norme da adottare per il contenimento del coronavirus si informa che la Segreteria operativa di Aiviter resterà chiusa sino al  31 marzo  2022

Durante il periodo di chiusura l’attività della nostra Associazione continuerà seppur a regime ridotto.

Per coloro che necessitano di contattarci per urgenze preghiamo indirizzare al nostro recapito mail  info@vittimeterrorismo.it  sinteticamente le richieste e segnalando anche un  contatto telefonico.