Andrea Campagna

    • Data e Luogo Attentato 19 Aprile 1979 - Milano (MI)
    • Nome Vittima Andrea Campagna, Guardia di Pubblica Sicurezza
    • Ad Opera Proletari Armati per il Comunismo (PAC)
    • Luogo e Data di Nascita Sant’Andrea Apostolo dello Jonio (CZ), 18 Agosto 1954
    • Luogo e Data di Morte Milano (MI), 19 Aprile 1979

Descrizione attentato:

Andrea Campagna fu ucciso al termine del suo turno di servizio, intorno alle 14 del 19 aprile 1979, in un agguato in via Modica, alla Barona, di fronte al portone dell’abitazione della sua fidanzata, mentre si accingeva a salire sulla propria autovettura per accompagnare il suo futuro suocero al lavoro. Atteso da un gruppo terroristico, fu raggiunto da cinque colpi di rivoltella, che la stampa riferì essere calibro 38 corazzato; gli attentatori si allontanarono poi su di una Fiat 127. La successiva rivendicazione fu a opera dei Proletari Armati per il Comunismo (PAC). Nella rivendicazione si parlò di Andrea Campagna come «torturatore di proletari» anche se in realtà l’agente svolgeva mansioni da autista presso la DIGOS di Milano.

Gli investigatori collegarono l’omicidio di Campagna a quello di Pierluigi Torregiani in quanto ritennero verosimile che i PAC avessero associato l’agente ucciso al caso, essendo questi stato ripreso dalle telecamere della televisione RAI 2 sulla scena dell’arresto di alcuni presunti responsabili del delitto Torregiani, poi rivelatisi estranei al fatto. Diverse altre rivendicazioni dell’attentato a Campagna giunsero ai giornali, ma una nuova rivendicazione dei PAC risultò la più attendibile perché essi fornirono particolari — noti solo agli inquirenti — sull’arma da fuoco usata; infatti, contrariamente a quanto diffuso inizialmente dai media, il calibro usato dal gruppo di fuoco non era il 38 special, ma il 357 Magnum.

In un’operazione del giugno successivo la polizia procedette all’arresto di circa quaranta persone sospette in varie parti d’Italia; a Milano furono rinvenute diverse armi tra cui una calibro 357 che fece supporre un collegamento sia tra i casi Torregiani e Campagna e il caso Santoro, maresciallo degli agenti di custodia ucciso a Udine. Durante un’udienza del processo Torregiani nel 1981, alcuni pentiti dichiararono di ritenere che un elemento del gruppo di fuoco che uccise Torregiani era comune a entrambi gli omicidi. Le affermazioni trovarono successivo riscontro nelle dichiarazioni di altri due pentiti, Pietro Mutti e Sante Fatone, che nel processo sulle attività terroristiche dei PAC a Milano confermarono le responsabilità di diversi imputati.

La sentenza giunse nel 1985 e fu di ergastolo per Claudio Lavazza, Paola Filippi, Luigi Bergamin, Gabriele Grimaldi e Cesare Battisti (quest’ultimo condannato in contumacia, in quanto benché arrestato nel corso della citata retata del giugno 1979 nell’appartamento dove fu rinvenuta la 357 Magnum e condannato a 13 anni per il concorso nell’omicidio Torregiani, partecipazione a banda armata e detenzione illegale di armi da fuoco fu liberato dalla detenzione nel carcere di Frosinone nell’ottobre 1981 da un gruppo armato, di cui faceva parte una donna, rivelatasi poi essere la fidanzata dello stesso Battisti, che aveva fatto irruzione nella struttura di sicurezza); trent’anni furono inflitti ad altri cinque imputati, mentre Mutti e Fatone ricevettero forti sconti di pena e furono condannati a rispettivamente nove anni e mezzo e nove anni di reclusione.


Biografia:

Trascorre la sua infanzia in Calabria fino all’età di 11 anni. Nel 1965 emigra con tutta la famiglia a Milano. Nel 1972 manifesta la volontà di voler fare il servizio di leva come Agente di Polizia dove vi rimarrà fino al fatidico giorno dell’attentato. Guardia di Pubblica Sicurezza in servizio presso l'ufficio Digos del Raggruppamento guardie di P.S. di Milano. - Medaglia d'oro al valor civile alla memoria conferita il 24/09/2004. - Medaglia d'oro vittime del terrorismo conferita il 13/05/2013 - A Campagna fu intitolata la Scuola allievi agenti di Polizia sita in Vibo Valentia - Una strada nel comune di Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, suo paese natale - Una lapide fu posta dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia a Milano sul luogo dell'attentato - Una targa in un monumento nella vicina Piazza Miani - Il Parco Teramo Barona il 21/04/2012 - Il Parco Meda a Roma il 30/11/2013 - Una sala riunioni nel reparto DIGOS presso la Questura di Milano in Via Fatebenefratelli 11 il 22/05/2015

Status Processuale:

Al processo Pietro Mutti, pentito dei PAC, accusa Cesare Battisti di aver direttamente eseguito l'assassinio.

Status Famigliari:

Per propria scelta la famiglia non si costituì parte civile durante il processo.

 

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