Descrizione attentato:
L’agguato all’alto ufficiale dei Carabinieri
Nell’agguato teso da un gruppo di terroristi, vennero uccisi, con numerosi colpi d’arma da fuoco esplosi a distanza ravvicinata, il colonnello Emanuele Tuttobene e l’appuntato Antonino Casu, conducente dell’automezzo di servizio sul quale si trovava l’alto ufficiale. Nel volantino di rivendicazione dell’attentato si sosteneva che il colonnello Tuttobene era “il comandante della struttura di spionaggio dei carabinieri … che lavora in strettissimo rapporto con la NATO”. L’attentato fu rivendicato dalle “Brigate Rosse – colonna Francesco Berardi”, dal nome dell’impiegato dell’Italsider che si era suicidato in carcere tre mesi prima dell’agguato (il 24 ottobre 1979) dopo che era stato arrestato a seguito della denuncia sporta contro di lui da Guido Rossa, il sindacalista ucciso dalle “Brigate Rosse” il 24 gennaio 1979.
Nell’agguato teso da un gruppo di terroristi, vennero uccisi, con numerosi colpi d’arma da fuoco esplosi a distanza ravvicinata, il colonnello Emanuele Tuttobene e l’appuntato Antonino Casu, conducente dell’automezzo di servizio sul quale si trovava l’alto ufficiale. Nel volantino di rivendicazione dell’attentato si sosteneva che il colonnello Tuttobene era “il comandante della struttura di spionaggio dei carabinieri … che lavora in strettissimo rapporto con la NATO”. L’attentato fu rivendicato dalle “Brigate Rosse – colonna Francesco Berardi”, dal nome dell’impiegato dell’Italsider che si era suicidato in carcere tre mesi prima dell’agguato (il 24 ottobre 1979) dopo che era stato arrestato a seguito della denuncia sporta contro di lui da Guido Rossa, il sindacalista ucciso dalle “Brigate Rosse” il 24 gennaio 1979.