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Fausto Dionisi

Descrizione attentato

Un commando di terroristi ha preparato un’azione volta alla evasione di alcuni detenuti dal carcere di Firenze, allorché c’è l’intervento di una pattuglia della Polizia. Il conflitto a fuoco che si origina ferma l’evasione, ma l’agente Dionisi viene colpito ed ucciso, mentre l’agente Dario Atzeni, colpito da quattro proiettili all’altezza dell’inguine, verrà salvato dopo un disperato intervento chirurgico. Il terzo agente, fortunatamente illeso, risponde al fuoco dei terroristi, che gli lanciano contro una bomba a mano e riescono a fuggire.
La guardia Fausto Dionisi lascia la moglie ed una figlia in tenera età.

Fra gli organizzatori del piano figura Sergio D’Elia, allora esponente di spicco di Prima Linea. Arrestato nel maggio del ’78, viene condannato per concorso in omicidio, in qualità di mandante, a trent’anni di reclusione, poi ridotti a 25 in appello ed infine dimezzati in applicazione della legge sulla dissociazione dal terrorismo e per altri benefici di legge, venendo scarcerato dopo dodici anni. Nel 1993 milita nel Partito Radicale e fonda l’associazione “Nessuno tocchi Caino”.
Nel 2000 è riabilitato, con sentenza del Tribunale di Roma.
Nel 2006 viene eletto al Parlamento Italiano quale deputato del partito Rosa nel Pugno ed ottiene l’incarico di Segretario della Camera dei Deputati.

Biografia

Entrò in Polizia nel 1973 e, dopo aver frequentato le Scuole Allievi di Caserta e Bologna, prestò servizio presso il 7° Reparto Mobile presso la Questura di Firenze. Fu promosso per Merito Straordinario al grado di Appuntato. Insignito della medaglia d’oro al Valor Civile “alla memoria”, il 9 giugno 1979.
Nome vittima

Fausto Dionisi, Appuntato di Pubblica Sicurezza
Data di Nascita

6 Ottobre 1954
Luogo di Nascita

Acquapendente (VT)
Data attentato

20 Gennaio 1978
Luogo attentato

Firenze (FI)
Data di morte

20 Gennaio 1978
Luogo di morte

Firenze (FI)
Ad opera

Prima Linea