Germana Stefanini
Descrizione attentato
L’azione delle “Brigate Rosse” e delle altre organizzazioni fiancheggiatrici aveva da sempre avuto, come obiettivi privilegiati, persone appartenenti all’area delle carceri. Il 27 gennaio 1983, nella Casa Circondariale di Rebibbia-Femminile, una cellula romana delle “Brigate rosse” (inizialmente denominatasi “Nuclei per il potere del proletariato armato”) rapì Germana Stefanini, vigilatrice di reparto. In un appartamento della città la sottopose poi a un “processo” per estorcerle informazioni sulla organizzazione carceraria. Il “processo” -registrato su audiocassette rinvenute nel corso delle indagini – si concluse con la condanna a morte della donna, motivata dalla sua “funzione repressiva … a spese dei prigionieri proletari comunisti”. La condanna fu eseguita con un colpo di pistola alla nuca. Il corpo fu rinvenuto il successivo 28 gennaio nel cofano di un’autovettura. I processi accerteranno che l’omicidio era stato organizzato e compiuto da esponenti del gruppo che lo aveva rivendicato.
Biografia
Insignita della medaglia d’oro al Merito Civile “alla memoria”, il 12 settembre 2007.
Nome vittima
Stefanini Germana, Vigilatrice penitenziaria
Data di Nascita
9 Luglio 1926
Luogo di Nascita
Roma (RM)
Data attentato
27 Gennaio 1983
Luogo attentato
Roma (RM)
Data di morte
28 Gennaio 1983
Luogo di morte
Roma (RM)
Ad opera
Brigate Rosse
