Descrizione attentato:
L’azione delle “Brigate Rosse” e delle altre organizzazioni fiancheggiatrici aveva da sempre avuto, come obiettivi privilegiati, persone appartenenti all’area delle carceri. Il 27 gennaio 1983, nella Casa Circondariale di Rebibbia-Femminile, una cellula romana delle “Brigate rosse” (inizialmente denominatasi “Nuclei per il potere del proletariato armato”) rapì Germana Stefanini, vigilatrice di reparto. In un appartamento della città la sottopose poi a un “processo” per estorcerle informazioni sulla organizzazione carceraria. Il “processo” -registrato su audiocassette rinvenute nel corso delle indagini – si concluse con la condanna a morte della donna, motivata dalla sua “funzione repressiva … a spese dei prigionieri proletari comunisti”. La condanna fu eseguita con un colpo di pistola alla nuca. Il corpo fu rinvenuto il successivo 28 gennaio nel cofano di un’autovettura. I processi accerteranno che l’omicidio era stato organizzato e compiuto da esponenti del gruppo che lo aveva rivendicato.