Descrizione attentato:
Il 13 luglio Puddu, obiettivo designato delle Brigate Rosse, al termine di una riunione di consiglio lascia la sede della Provincia per rientrare a casa. Ecco come egli stesso descrive poi gli avvenimenti: “Avevo appena parcheggiato la vettura vicino al portone d’ingresso e, chiudendo la portiera, vidi due sconosciuti a tre metri da me che armeggiavano in una borsa. Ritirai la chiave e, quasi contemporaneamente, vidi che nelle mani dei due erano apparse due pistole con i silenziatori. Improvvisamente mi resi conto di quanto stava per accadere …un attimo dopo sentii una fitta lancinante alla gamba sinistra. Rimasi paralizzato dal terrore, mentre un dolore fortissimo mi pervadeva tutto. Pure mi scossi, rendendomi conto d’essere divenuto un bersaglio vivente. Trascinando faticosamente la gamba ferita tentai di fuggire tra le auto parcheggiate, mentre l’altro brigatista – una donna – sparava alcuni colpi per intimorire i soldati di una vicina caserma e le persone che si erano affacciate alle finestre. Una seconda pallottola mi raggiunse all’addome, inciampai e l’acuta sofferenza mi obbligò ad accasciarmi sul cofano di un’auto …il sangue usciva copioso da un’arteria lacerata e le forze mi abbandonarono. Ero ormai debolissimo, scivolai a terra e vidi chino su di me uno dei killer che gelidamente alzava ancora la pistola. Implorai ‘per favore basta!’, ma ancora mi raggiunsero altri colpi, poi svenni”.
In totale furono sparati contro Maurizio Puddu 14 colpi di cui sette a segno all’addome, alla gamba sinistra e a quella desta.
NOTE:
– Pubblicazioni, interventi e comunicati di Maurizio Puddu sono presenti nella sezione “Inziative” di questo sito.
– M. Puddu è stato fondato e presidente di AIVITER fino al suo decesso il 21 maggio 2007: si veda pagina nella storia dell’Associazione