Strage dell’Aeroporto di Fiumicino
Descrizione attentato
Lunedì 17 dicembre 1973, poco prima delle 13, tra l’area transiti e la piazzola delle partenze A/15 dell’aeroporto romano di Fiumicino, un commando di cinque terroristi palestinesi, appartenenti al gruppo Settembre Nero (lo stesso che aveva firmato gli agguati terroristici durante le olimpiadi del 1972 a Monaco di Baviera), prese alcuni ostaggi e attaccò un Boeing della PanAm che si trovava sulla pista in attesa di partire. I terroristi gettarono all’interno alcune bombe a mano, devastando il velivolo e massacrando trenta passeggeri, a cui si aggiunsero altre vittime uccise mentre fuggivano con nove ostaggi a bordo di un altro Boeing della Lufthansa, che faceva tappa ad Atene per rifornimenti.
Il bilancio complessivo dell’azione fu di 32 vittime, di cui 6 italiane: i tre componenti della famiglia De Angelis, Giuliano, Emma e la loro figlioletta Monica, l’ingegner Raffaele Narciso, il giovane finanziere Antonio Zara (ucciso mentre cercava di fermare i terroristi in fuga) e il tecnico della compagnia di servizi aeroportuali Domenico Ippoliti (rapito a Roma e ucciso ad Atene). In cambio del rilascio degli ostaggi, i terroristi ottennero di atterrare in Kuwait e di essere consegnati all’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), che li sottopose a un processo interno, davanti a un tribunale presso il Cairo. L’Italia non ne chiese la consegna, né allora, né successivamente, e la vicenda sprofondò ben presto nel silenzio, quasi certamente per ragioni di opportunità politica e per la collocazione strategica dell’Italia nel cuore del Mediterraneo.
32 morti tra cui i 6 italiani e svariati feriti
- Giuliano De Angelis
- Emma Zanghi in De Angelis
- Monica De Angelis
- Domenico Ippoliti
- Raffaele Narciso
- Antonio Zara
Nome vittima
Strage dell’Aeroporto di Fiumicino
Data attentato
17 Dicembre 1973
Luogo attentato
Roma
Data di morte
17 Dicembre 1973
Luogo di morte
Fiumicino
Ad opera
Terroristi palestinesi Settembre nero
