Comunicato dell’Alleanza Internazionale Contro il Terrorismo (IAAT)

Comunicato dell’Alleanza Internazionale Contro il Terrorismo (IAAT)

  • 25 Novembre 2009

L’IMPUNITÀ PER I TERRORISTI NON DEVE ESSERE LA REGOLA DI NOSTRO MONDO!

L’Alleanza internazionale contro terrorismo esprime l’appoggio a tutte le vittime del terrorismo, a tutti gli ostaggi ed alle loro famiglie e punta a sollevare la consapevolezza verso una delle principali violazioni dei Diritti dell’Uomo: quella perpetrata tramite gli attacchi terroristici.

L’Alleanza internazionale contro terrorismo, riafferma due punti di base che dovrebbero guidare la comunità internazionale:
o In nome dei diritti dell’uomo universali, tutti gli ostaggi devono essere liberati perché tutti gli ostaggi sono non colpevoli.
o In nome della giustizia internazionale, tutti i terroristi giudicati e condannati dovrebbero rimanere in prigione, al di là della loro identità e della causa che fingono di difendere, finché ciò avviene dopo giusti processi ed siano in condizioni umanitarie di detenzione.

Informati da Arnold Roth, presidente di Keren Malki, il socio israeliano della nostra alleanza internazionale e la sua moglie, Frimet, della possibile liberazione di Ahlam Tamimi, fra molti altri prigionieri palestinesi da scambiare per la liberazione di Guilad Shalit, ostaggio Franco-Israeliano, mantenuto prigioniero da Hamas, desideriamo esprimere alla famiglia di Roth ed a tutte le vittime israeliane del terrorismo, amareggiate da tale situazione, la nostra solidarietà completa con la loro lotta per la giustizia e la verità.
Ahlam Tamimi era l’organizzatore ed il complice attivo dell’omicidio di massa commesso il 9 agosto 2001 alla pizzeria di Sbarro a Gerusalemme, in cui perirono la figlia della signora e del signor Roth, Malki, era una delle 15 vittime, fra 8 bambini ed ragazzi. Giudicata e condannato all’ergastolo, ha scontato soltanto 5 anni della sua pena.
Intervistato e filmato nella sua prigione israeliana, ha affermato che non ha rammarico.

Al giornalista, Barbara Victor, ha dichiarato: “Non mi sono rammaricato della morte di tutti quei bambini. Avrebbero dovuto in Polonia, in Russia o negli Stati Uniti, nei paesi dai quali sono venuti i loro genitori”.

La nostra Alleanza non giudica le trattative condotte dai governi che tentano di liberare i loro cittadini rapiti. Non abbiamo il mandato e né la volontà di prendere parte ai vari conflitti che affliggono il nostro pianeta.
Siamo invece inorriditi, non per la liberazione degli assassini possa essere ordinata per salvare la vita di un ostaggio ma a causa del silenzio l’ha circondata.
La slealtà, l’iniquità morale di un tal “scambio” non solo è tollerata ma negata.

Mettiamo in guardia contro il pericolo mortale dei valori pervertiti, di un mondo dove la condanna morale non riesce a mettere a fuoco la responsabilità specifica ed dove il supporto morale non riesce ad essere concesso alle vittime civili designate tramite le azioni del terrorista.
Un mondo in cui la linea fra innocenza e colpevolezza è offuscata.

Mettiamo in guardia contro la trionfante impunità che può scaturisce dagli incentivi assegnati a coloro che hanno perpetrato gli attacchi terroristici ed i rapimenti in nostro mondo globale per spargere il flagello terrorista.

Ci rivolgiamo ai nostri concittadini nei nostri differenti paesi, alla società civile, a tutte le organizzazioni delle vittime del terrorismo e a tutti le ONG, alle autorità nazionali ed internazionali per esprimere la loro indignazione e per difendere i diritti dell’uomo, delle vittime del terrorismo e delle loro famiglie.

(altr infromazione in francese: http://www.mpctasso.org/)

 

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