Aiviter e il segreto di stato

Lettera del Presidente Dante Notaristefano al Direttore de “la Repubblica”, Ezio Mauro

Gentile Ezio Mauro,

l’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo (AIVITER) che rappresenta oltre 300 famiglie di vittime e superstiti del terrorismo degli anni di piombo e di quello internazionale di ieri e oggi, fondata a Torino nel 1985, da 25 anni chiede insistentemente e ripetutamente alle autorità di “abolire il segreto di Stato”. Dal suo fondatore e primo Presidente, Maurizio Puddu, fino al comunicato emesso il 17 novembre scorso a seguito della sentenza sulla strage di Piazza della Loggia, passando per consessi internazionali come il meeting che si è tenuto nella sede della Commissione Europea l’11 marzo 2009 per la Giornata Europea delle Vittime del Terrorismo, la nostra Associazione ha sempre denunciato come le reticenze tanto dei terroristi rossi che neri, da una parte, e i depistaggi e i segreti di Stato, dall’altra, ci abbiano lasciato tutti privi di: “ una verità completa. O almeno più credibile di quella che vorrebbero imporci.”
Per questo è sempre stato per noi un punto irrinunciabile la richiesta che sia regolamentato il segreto di Stato affinché si chiariscano le responsabilità politiche ed istituzionali di quelle vicende e si giunga finalmente là dove i processi e la legislazione premiale hanno fallito.
Siamo quindi lieti di apprendere da prestigiosi quotidiani, come quello da Lei diretto, e dai rispettivi siti internet, che l’appello promosso da Manlio Milani abbia suscitato una ampia adesione nel mondo della stampa, dello spettacolo, della politica e del sindacato, su un tema che fino al giorno prima – lo abbiamo rilevato per decenni – aveva visto la sensibilità di troppo poche persone, la cui cultura, forse, non era avezza alla sottoscrizione di pubblici appelli, pro o contro qualcosa o qualcuno.

Grazie dell’attenzione,
cordialmente

Avv. Dante Notaristefano, presidente AIVITER