INTERVENTO DEL PRESIDENTE DANTE NOTARISTEFANO AL WORKSHOP FINALE DEL PROGETTO EUROPEO C4C

INTERVENTO DEL PRESIDENTE DANTE NOTARISTEFANO AL WORKSHOP FINALE DEL PROGETTO EUROPEO C4C

  • 21 Novembre 2014

CITTA’ DI TORINO – CURIMA MAXIMA
21 NOVEMBRE 2014

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Ringrazio per la loro presenza e per il saluto il Sindaco Fassino, il vicepresidente del Consiglio regionale Boeti e i partecipanti ed organizzatori di questo workshop.
Il mio non deve essere e non sarà più che un saluto e un ringraziamento a tutti i presenti, ma ritengo che almeno lo strappo di una breve considerazione iniziale a nome dell’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo, promotrice del progetto, possa essermi concesso e ne approfitto.
La domanda che ci porremo in questa due giorni sia cosa può indurre un giovane occidentale ad imbarcarsi per il Medio Oriente con l’obiettivo di arruolarsi nelle file dell’ISIS o di aderire ad un gruppo di nostalgici brigatisti o neonazisti. E cercheremo di darne una risposta partendo da quello che possono fare le vittime del terrorismo e quanti altri si occupano a vario titolo di prevenire, socialmente e culturalmente, i fenomeni di radicalizzazione violenta.
Ci domanderemo: come si fa a rendere la non violenza seduttiva?
Da sempre la violenza ha esercitato un fascino notevole. Il male si racconta, si fa leggere. Il bene invece normalmente è più ostico, è fondamentalmente un po’ noioso.
E a questo proposito non posso rinunciare al mio solito spunto polemico sulla eccessiva esposizione mediatica riservata dai mezzi di informazione ai terroristi e sulla scarsa attenzione tendente all’oblio nei confronti delle vittime.
Certamente è chiaro che“contro-narrare” qualcosa di uguale e contrario alla potenza che esercita la violenza degli atti terroristici – perché è di questo che stiamo parlando – è un’impresa ardita e nuova, allo stesso tempo.
L’Unione europea si è accorta però di dover tentare una risposta al problema dei nostri giovani affascinati da siti Web, da pagine su Facebook, da tweet che inneggiano ad armarsi e compiere attentati. La sfida è stata raccolta dalle associazioni vittime del terrorismo. Aiviter in particolare è stata la promotrice di questo progetto nelle scuole di Torino e della Provincia e Luca Guglielminetti ne illustrerà la relativa problematica della contro-narrazione al terrorismo niente affatto scontata: non si può infatti usare lo stesso linguaggio del “nemico”, distruzione e violenza,seppur per raccontare il contrario, ma bisogna partire da altri storytelling basati invece sulle testimonianze delle vittime non avendo paura di ironizzare sui messaggi dei terroristi.
Presenteranno allora il progetto Luca Guglielminetti, Luca Toselli e Marinella Principiano, ricordandoci le premesse del progetto stesso e l’esperienza dell’Istituto Steiner di Torino che ha portato avanti la fase di test didattico per un intero anno scolastico. Seguiranno Agata Serrano per la Spagna e Roberto Prosperini per la Francia che analizzeranno nel dettaglio i risultati conseguiti col progetto e avremo infine una discussione con il contributo “comparativo” dell’esperienza americana che ci porterà Nancy Aronson, via skype, per dar voce a quanto hanno fatto per le scuole le vittime dell’11 settembre.
La mattinata di domani sarà invece riservata alla discussione tra esperti e alles fide future la cui indicazione è precisata nel programma dei lavori.
Con l’augurio di un proficuo lavoro e di un conseguente successo, rinnovo a tutti un vivo ringraziamento e un cordiale saluto.

Dante Notaristefano

 

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