OSAMA BIN LADEN E LE SUE VITTIME

OSAMA BIN LADEN E LE SUE VITTIME

  • 3 Maggio 2011

Ieri mattina (2 maggio 2011) la prima e-mail giunta alla nostra Associazione proveniva dagli Stati Uniti quando là era ancora notte. Era della figlia di una vittima degli attentati del 11/9, Carie Lemarck, con le prime brevi impressioni alla notizia della morte di Osama Bin Laden.
“Mentre siamo ancora sotto choc e abbiamo bisogno di digerire la notizia che abbiamo aspettato di ascoltare per troppo tempo, la mia famiglia non può che esprimere il sollievo che l’uomo che ha ucciso mia madre, Judy Larocque e migliaia di altri, non può più nuocere ad alcuna altra anima viva. Ci auguriamo che l’attenzione dei media si incentri su coloro la cui vita egli ha preso cagionando un dolore incommensurabile, e non su di lui, poiché non è degno neppure del tempo di una trasmissione.”

carie

In queste ore, l’Aiviter è vicina all’amica Carie e a tutti i famigliari delle vittime dell’11/9, che, a distanza di dieci anni, hanno ottenuto forse un po’ di giustizia, ma è amaramente certa che la notizia di ieri non ha posto fine al loro dolore, così come non ha segnato la definitiva sconfitta del terrorismo.

Altrettanto certa, a fronte dell’augurio finale del messaggio di Carie, è anche del fatto che i tempi e lo spazio guadagnati da Bin Laden sui media avrebbe offuscato quelli dedicati alle sue vittime con il loro incommensurabile dolore. Ieri come oggi, purtroppo l’attenzione spettacolare riservata ai carnefici è sempre tale da offuscare persino i nomi delle loro vittime.
A questo proposito vogliamo rammentare che l’Aiviter, solo pochi mesi fa, lamentava che le autorità italiane non avessero una lista definitiva con i nomi di tutte le vittime italiane o d’origine italiana cadute o ferite negli attentati del 11/9.

La storia di Carie Lemarck è stata riportata da Mario Calabresi al termine del suo editoriale odierno su La Stampa, che merita piena condivisione ed apprezzamento. Vogliamo solo aggiungere che Carie l’anno scorso ha prodotto un documentario, premiato in diversi festival, intitolato “Killing in the name of God”, proiettato recentemente anche a Bruxelles presso la Commissione Europea in occasione della Giornata Europea in Memoria delle Vittime del terrorismo.
La nostra Associazione quest’autunno organizzerà a Torino una rassegna multimediale sui temi del terrorismo e le sue vittime, e vorrebbe invitare Carie a presentare il suo film al pubblico torinese. Sarà possibile?

Torino, 3 maggio 2011

Dante Notaristefano, Presidente dell’ Associazione Italiana Vittime del Terrorismo

 

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