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Giovanni D’Alfonso

Descrizione attentato

È il 5 giugno 1975. Una pattuglia di carabinieri composta dal tenente Umberto Rocca, dal maresciallo Rosario Cattafi e dagli appuntati Giovanni D’Alfonso e Pietro Barberis sta perlustrando le colline di Arzello, a pochi chilometri da Acqui Terme. Giunti alla Cascina Spiotta, i carabinieri sono accolti dal lancio di bombe a mano e da colpi di armi da fuoco da parte di terroristi guidati da Mara Cagol. Si tratta dell’epilogo delle indagini scattate in seguito al sequestro di Vittorio Vallarino Gancia, figlio del proprietario della nota casa vinicola, ad opera delle Brigate Rosse. L’unico a rimanere illeso sarà l’appuntato Barberis, pure protagonista dello scontro armato. Il tenente Umberto Rocca, preso in pieno, perderà un braccio e un occhio; il maresciallo Rosario Cattafi, investito dalle schegge, rimarrà ferito, e numerosi colpi d’arma da fuoco raggiungeranno l’appuntato Giovanni D’Alfonso, causandone la morte dopo alcuni giorni di agonia, l’11 giugno 1975.

Biografia

Si arruolò nell’Arma nel 1948, ottenendo la promozione ad Appuntato nel 1968. Dopo aver prestato servizio in numerosi Reparti nelle Regioni Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Piemonte, passò nel 1975 alla Stazione di Acqui Terme (AL). Insignito della medaglia d’argento al Valor Militare “alla memoria”, il 28 aprile 1976.
Nome vittima

Giovanni D’Alfonso, Appuntato dell’Arma dei Carabinieri
Data di Nascita

7 Febbraio 1930
Luogo di Nascita

Penne (PE)
Data attentato

5 Giugno 1975
Luogo attentato

Arzello di Melazzo (AL)
Data di morte

11 Giugno 1975
Luogo di morte

Acqui Terme (AL)
Ad opera

Brigate Rosse