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Raffaele Cinotti

Descrizione attentato

Mentre usciva dal portone della propria abitazione per recarsi sul posto di lavoro, Raffaele Cinotti – capoposto al reparto di isolamento giudiziario del carcere di Rebibbia – venne barbaramente ucciso in un agguato terroristico, rivendicato dalle “Brigate Rosse”. L’omicidio fu espressione -al pari di altri – della campagna di intimidazione posta in essere dal terrorismo di estrema sinistra sul “fronte carceri”. Sul corpo dell’agente ucciso gli autori del fatto lasciarono un documento sulla “Campagna D’Urso”, dal nome del magistrato direttore dell’Ufficio detenuti del Ministero della Giustizia, rapito il 12 dicembre 1980 e del quale i brigatisti avevano diffuso una foto nella quale appariva con al collo la scritta “Organizzare la liberazione dei proletari prigionieri, smantellare il circuito della differenziazione” (ovvero il circuito penitenziario di rigore previsto per i terroristi).

Biografia

Entrò nel Corpo degli Agenti di Custodia nel maggio del 1972; quando venne ucciso prestava servizio presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia. Insignito della medaglia d’oro al Merito Civile “alla memoria”, il 12 settembre 2007.
Nome vittima

Raffaele Cinotti, Agente di custodia
Data di Nascita

23 Maggio 1953
Luogo di Nascita

San Prisco (CE)
Data attentato

7 Aprile 1981
Luogo attentato

Roma (RM)
Data di morte

7 Aprile 1981
Luogo di morte

Roma (RM)
Ad opera

Brigate Rosse.