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Riccardo Palma

Descrizione attentato

Il dott. Riccardo Palma stava salendo sulla propria auto quando fu colpito da una raffica di mitra. Fu colpito da diciassette colpi e morì immediatamente. I due attentatori fuggirono a bordo di una vettura condotta da un complice. L’attentato fu rivendicato dalle “Brigate Rosse” con un comunicato diffuso in varie città, nel quale si attaccava il dott. Palma nella sua veste di capo dell’Ufficio ministeriale che si occupava di edilizia penitenziaria, sostenendo che stava perseguendo una “progettazione scientifica della distruzione totale dei comunisti e dei proletari detenuti attraverso l’applicazione nelle carceri delle più moderne tecniche sperimentate dall’imperialismo internazionale”. L’omicidio fu eseguito da un “gruppo di fuoco” delle “Brigate Rosse” cui era affidato il compito di progettare e compiere attentati contro magistrati e forze dell’ordine. L’omicidio del dott. Palma si iscrisse nella stessa logica di quelli del Dott. Girolamo Tartaglione e del Dott. Girolamo Minervini. Tutti e tre i magistrati si occupavano del settore penitenziario o, più in generale, della gestione della pena. I processi accerteranno che l’omicidio del Dott. Riccardo Palma e quello del Dott. Girolamo Tartaglione erano accomunati anche dalla identità della struttura che li aveva eseguiti.

Biografia

Capo dell’ufficioUfficio “edilizia penitenziaria” della Direzione generale degli Istituti di Prevenzione e Pena del Ministero della Giustizia. 183
Nome vittima

Riccardo Palma, magistrato
Data di Nascita

12 Maggio 1915
Luogo di Nascita

Roma (RM)
Data attentato

14 Febbraio 1978
Luogo attentato

Roma (RM)
Data di morte

14 Febbraio 1978
Luogo di morte

Roma (RM)
Ad opera

Brigate Rosse

Status processuale

I suoi due assassini furono riconosciuti colpevoli anche di altri omicidi. Vennero condannati, ma uno solo scontò parte della pena, mentre l’altro riuscì a riparare all’estero. Nel processo Moro-quinquies Raimondo Etro deve rispondere, oltre che di concorso nel sequestro e nell’omicidio di Moro e dell’eccidio della sua scorta, anche l’accusa di concorso nell’ omicidio del giudice Riccardo Palma. Il 28 ottobre 1998, la sentenza di secondo grado della prima Corte d’Assise d’appello di Roma condanna Etro a 20 anni e 6 mesi.
Status processuale