Descrizione attentato:
Sabato 16 aprile 1988, Roberto Ruffilli -docente universitario e senatore della Repubblica per il partito della Democrazia Cristiana – era appena rientrato nella sua casa forlivese da un convegno, quando due individui suonarono alla sua porta con la scusa di recapitargli un pacco postale. Entrati nell’abitazione, lo fecero inginocchiare e lo uccisero brutalmente con alcuni colpi alla testa. L’attentato venne rivendicato dalle “Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente” (BR-PCC), la stessa sigla già comparsa negli assassini del prof. Ezio Tarantelli e di Lando Conti, a Firenze e che – nel 1999 e nel 2002 – rivendicherà gli omicidi dei professori D’Antona e Biagi. Stando alla rivendicazione, il prof. Ruffilli era stato colpito perché “ideatore” del progetto politico di “ridefinizione/riadeguamento complessivo di tutte le funzioni ed istituzioni dello Stato ai nuovi termini di sviluppo dell’imperialismo”, ovvero come “uomo chiave” che negli ultimi anni aveva saputo “concretamente ricucire, attraverso forzature e mediazioni, tutto l’arco delle forze politiche … comprese le opposizioni istituzionali”. I processi accerteranno che l’omicidio era stato organizzato e compiuto da esponenti del gruppo terroristico che lo aveva rivendicato.
Al Professor Roberto Ruffilli è intitolata la Facoltà di Scienze Politiche di Forlì.
Al Professor Roberto Ruffilli è intitolata la Facoltà di Scienze Politiche di Forlì.