Carmine Civitate
Descrizione attentato
Poco dopo le 18.00 del 18 luglio 1979 due giovani, scesi da una vettura parcheggiata davanti al bar di Carmine Civitate in via Veronese a Torino, entrarono nel locale ed esplosero tre colpi di arma da fuoco che colpirono il gestore alla fronte e al petto, uccidendolo. Poco dopo il delitto, la formazione eversiva di estrema sinistra “Prima Linea” fece pervenire la sua rivendicazione al quotidiano “La Stampa”. In essa si affermava che l’omicidio di Civitate era stato originato dalla volontà di vendicare la morte di due compagni che il 28 febbraio di quello stesso anno erano stati uccisi nel bar in un conflitto a fuoco con la Polizia. Nel corso del processo, concluso con la condanna dei responsabili – di fatto appartenenti al gruppo che aveva rivendicato l’attentato – emergerà però che Civitate non aveva segnalato alla Polizia la presenza nel bar di persone sospette e che aveva rilevato l’esercizio commerciale solo dopo la uccisione dei due terroristi. Per vendicare i due compagni uccisi, “Prima Linea” aveva organizzato o istigato in quei mesi anche gli attentati nei quali trovarono la morte Emanuele Iurilli e Graziella Fava.
Biografia
Civitate, giunto giovanissimo a Torino dalla Calabria, ha lavorato a lungo come camionista guidando le ‘bisarche’ che trasportano le auto Fiat. Acquista il bar di Via Veronese dopo la morte dei due terroristi Caggegi e Azzaroni. Lascia la moglie Francesca di 27 anni e due figli piccolissimi Roberto e Gianluca di 5 e 4 anni.
Nome vittima
Carmine Civitate, Esercente
Data di Nascita
16 Luglio 1941
Luogo di Nascita
Pallagorio (KR)
Data attentato
18 Luglio 1979
Luogo attentato
Torino (TO)
Data di morte
18 Luglio 1979
Luogo di morte
Torino (TO)
Ad opera
Prima Linea
