Salvatore Porceddu
Descrizione attentato
L’aggressione alla sorveglianza esterna del carcere
Mentre erano impegnate in un servizio di vigilanza nei pressi del carcere di Torino, le guardie di Pubblica Sicurezza Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu vennero mortalmente ferite da colpi d’arma da fuoco, a seguito di un attentato compiuto da terroristi delle “Brigate Rosse” nell’ambito della “campagna contro il trattamento carcerario dei prigionieri politici” decisa dopo la istituzione, nel luglio 1977, del circuito penitenziario di massima sicurezza. Per il duplice omicidio sono stati condannati esponenti del gruppo terroristico.
E’ intitolato a lui ed al suo collega Salvatore Lanza il Centro Professionale di Strada delle Cacce. Una lapide è posta dal Comune sul luogo della tragedia.
Mentre erano impegnate in un servizio di vigilanza nei pressi del carcere di Torino, le guardie di Pubblica Sicurezza Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu vennero mortalmente ferite da colpi d’arma da fuoco, a seguito di un attentato compiuto da terroristi delle “Brigate Rosse” nell’ambito della “campagna contro il trattamento carcerario dei prigionieri politici” decisa dopo la istituzione, nel luglio 1977, del circuito penitenziario di massima sicurezza. Per il duplice omicidio sono stati condannati esponenti del gruppo terroristico.
E’ intitolato a lui ed al suo collega Salvatore Lanza il Centro Professionale di Strada delle Cacce. Una lapide è posta dal Comune sul luogo della tragedia.
Biografia
Entra in polizia nel 1976 alla scuola di P.S. di Piacenza e poi è a Torino. E’ compagno di camera di Salvatore Lanza alla caserma Valdocco. Medaglia d’Oro alla memoria.
Nome vittima
Salvatore Porceddu, Guardia di Pubblica Sicurezza
Data di Nascita
18 Dicembre 1957
Luogo di Nascita
Sini (OR)
Data attentato
15 Dicembre 1978
Luogo attentato
Torino (TO)
Data di morte
15 Dicembre 1978
Luogo di morte
Torino (TO)
Ad opera
Brigate Rosse
Status processuale
Nel 1979 vengono spiccati 4 mandati di cattura contro Giuseppe Mattioli, Vincenzo Acella, le sorelle Carmela e Claudia Cadeddu. L’accusa è di concorso in omicidio per l’uccisione degli agenti Lanza e Porceddu e su tutti incombe anche l’accusa di partecipazione a banda armata. Mattioli riesce a far perdere le sue tracce, ma successivamente è arrestato dopo una brillante operazione dei carabinieri guidati da Dalla Chiesa che porta anche alla individuazione di covi, materiali e all’arresto di altri brigatisti. Nel 1980 sono rinviati tutti a giudizio per banda armata. A Prospero Gallinari viene inflitto un terzo ergastolo per concorso morale anche per gli omicidi di Lanza e Porceddu.
Status processuale
