Stefano Recchioni

    • Data e Luogo Attentato 7 Gennaio 1978 - Roma (RM)
    • Nome Vittima Stefano Recchioni
    • Ad Opera Nuclei Armati di Contropotere Territoriale
    • Luogo e Data di Nascita Roma (RM), 26 Gennaio 1958
    • Luogo e Data di Morte Roma (RM), 7 Gennaio 1978

Descrizione attentato:

L’agguato di Via Acca Larentia
 
Verso le 18.00 del 7 gennaio 1978, tre giovani uscirono dalla sezione del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larentia, al Tuscolano. Furono immediatamente investiti da numerosi colpi d’arma da fuoco esplosi da alcune persone appostate nelle vicinanze. Uno dei tre giovani, pur se ferito, riuscì a rientrare nella sede del partito. Franco Bigonzetti, studente universitario di venti anni, fu invece ucciso sul colpo. Il terzo giovane, Francesco Ciavatta – studente liceale di diciotto anni – fu ferito e tentò di fuggire, ma venne inseguito e colpito alla schiena; morì durante il trasporto in ospedale. Subito dopo il fatto si verificarono gravi incidenti, con l’intervento delle forze dell’ordine, durante i quali venne ucciso un altro giovane di destra, il diciannovenne Stefano Recchioni. Qualche giorno dopo, l’agguato alla Sezione di via Acca Larentia fu rivendicato dai “Nuclei Armati di Contropotere Territoriale” con un comunicato contenente minacce ed espressioni di rozza violenza. Il 10 gennaio 1979, nel corso della manifestazione organizzata in occasione del primo anniversario dell’agguato, scoppiarono nuovi disordini, con l’intervento di forze di Polizia, durante i quali un giovane di diciassette anni, Alberto Giaquinto, fu colpito a morte. Lo stesso giorno fu ucciso un altro giovane di destra, Stefano Cecchetti, a seguito di un attentato rivendicato dai “Compagni organizzati per il Comunismo”. Come dichiareranno molto tempo dopo alcuni estremisti di destra, Acca Larentia fu un punto di non ritorno: da quel giorno i giovani neo-fascisti ritennero di rompere con le strutture di partito e di scegliere anch’essi la strada della “lotta armata e rivoluzionaria”. In quei giorni nacquero i “Nuclei Armati Rivoluzionari” (NAR) che, a partire dal mese successivo, uccisero prima Roberto Scialabba, poi – a Milano – Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (Fausto e Iaio), poi ancora Ivo Zini, tutti simpatizzanti della estrema sinistra.