Descrizione attentato:
L’aggressione lungo il “canale scaricatore”
L’equipaggio di un automezzo del Nucleo Operativo e Radiomobile composto dall’appuntato Enea Codotto e dal carabiniere Luigi Maronese, sorprese alcune persone che stavano recuperando armi e munizioni precedentemente occultate nel “canale scaricatore” del quartiere Bassanello. Vistisi scoperti, i malviventi aprirono il fuoco contro l’equipaggio dei Carabinieri. Il Codotto, benché ferito, riuscì a colpire uno di essi cagionandogli gravi ferite. Poi, fatto segno di altri colpi da parte di complici, cadde privo di vita. Fu colpito mortalmente anche il carabiniere Luigi Maronese che aveva sostenuto l’azione del suo collega. Dalle indagini emerse che gli autori del fatto erano stati alcuni terroristi del gruppo di estrema destra denominato “Nuclei Armati Rivoluzionari” (NAR). Il comportamento dei due militari consentì sia la identificazione e l’arresto di numerosi componenti del gruppo eversivo e di fiancheggiatori appartenenti alla delinquenza comune sia il recupero di un notevole quantitativo di armi, munizioni, esplosivi e documenti. Il terrorista ferito risultò essere uno dei latitanti di spicco della formazione terroristica. Da tempo era ricercato come autore di gravi reati, quali gli omicidi del magistrato Mario Amato e degli agenti Maurizio Arnesano e Francesco Evangelista.
Enea Codotto e Luigi Maronese sono stati insigniti della Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria per il “mirabile esempio di eccelse virtù militari, fulgido ardimento ed assoluta dedizione al dovere” come si legge nella motivazione di Enea Codotto. “Luminoso esempio di attaccamento al dovere spinto all’estremo sacrificio” come si legge, invece, nella motivazione di Luigi Maronese.
L’equipaggio di un automezzo del Nucleo Operativo e Radiomobile composto dall’appuntato Enea Codotto e dal carabiniere Luigi Maronese, sorprese alcune persone che stavano recuperando armi e munizioni precedentemente occultate nel “canale scaricatore” del quartiere Bassanello. Vistisi scoperti, i malviventi aprirono il fuoco contro l’equipaggio dei Carabinieri. Il Codotto, benché ferito, riuscì a colpire uno di essi cagionandogli gravi ferite. Poi, fatto segno di altri colpi da parte di complici, cadde privo di vita. Fu colpito mortalmente anche il carabiniere Luigi Maronese che aveva sostenuto l’azione del suo collega. Dalle indagini emerse che gli autori del fatto erano stati alcuni terroristi del gruppo di estrema destra denominato “Nuclei Armati Rivoluzionari” (NAR). Il comportamento dei due militari consentì sia la identificazione e l’arresto di numerosi componenti del gruppo eversivo e di fiancheggiatori appartenenti alla delinquenza comune sia il recupero di un notevole quantitativo di armi, munizioni, esplosivi e documenti. Il terrorista ferito risultò essere uno dei latitanti di spicco della formazione terroristica. Da tempo era ricercato come autore di gravi reati, quali gli omicidi del magistrato Mario Amato e degli agenti Maurizio Arnesano e Francesco Evangelista.
Enea Codotto e Luigi Maronese sono stati insigniti della Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria per il “mirabile esempio di eccelse virtù militari, fulgido ardimento ed assoluta dedizione al dovere” come si legge nella motivazione di Enea Codotto. “Luminoso esempio di attaccamento al dovere spinto all’estremo sacrificio” come si legge, invece, nella motivazione di Luigi Maronese.