Descrizione attentato:
Alle 8.00, mentre si accingeva a salire sulla propria autovettura per recarsi al lavoro, il brigadiere Giuseppe Ciotta -già in servizio presso l’Ufficio politico della Questura di Torino e in quel periodo addetto alla sorveglianza esterna di facoltà universitarie e istituti scolastici di quella città – venne ucciso con numerosi colpi d’arma da fuoco esplosigli contro da distanza ravvicinata. L’aggressione fu rivendicata dai terroristi delle “Brigate Combattenti Prima Linea” quale rappresaglia contro le forze dell’ordine. Dai processi emergerà che del fatto erano stati autori esponenti del gruppo terroristico che lo aveva rivendicato e già responsabili di altri gravi fatti criminosi. L’omicidio fu organizzato e voluto per colpire coloro che -come il brigadiere Ciotta -avevano contribuito in modo determinante alla istruttoria del processo di Torino contro il “nucleo storico” delle “Brigate Rosse”: un processo che doveva iniziare poco più di un mese dopo e per impedire il quale le “Brigate Rosse” non esiteranno a colpire altri investigatori come il commissario Antonio Esposito e il maresciallo Rosario Berardi, con i quali il Ciotta aveva collaborato, avvocati Fulvio Croce e giornalisti Carlo Casalegno.