Tag Vittima: M
Aldo Moro
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La strage di Via Fani e il sequestro Aldo Moro
Le sentenze sul sito di Radio Radicale.
Giorgina Masi
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Gianni Mussi
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L’imboscata di Pietrasanta
Nello stesso scontro a fuoco muoiono anche i colleghi Armando Femiano e Giuseppe Lombardi, viene ferito gravemente il maresciallo Crisci.
Mantakas Mikaeli (Mikis)
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La violenza intorno al processo sul rogo di Primavalle
A distanza di poco più di dieci giorni, un altro giovane di destra, il diciottenne Sergio Ramelli – militante del “Fronte della Gioventù” – fu aggredito a Milano, a colpi di spranga e chiavi inglesi, da appartenenti ad “Avanguardia Operaia”. Morirà il 29 aprile per le ferite riportate che avevano imposto un purtroppo inutile intervento ricostruttivo del cranio. Gli autori del fatto furono individuati a distanza di circa dieci anni. Vennero condannati con sentenza definitiva nel 1990. L’episodio destò grande impressione, ma anche altre morti. Circa sei mesi dopo, si verificò quella di Mario Zicchieri, anch’egli militante del “Fronte della Gioventù”, e, in occasione del primo anniversario della morte di Sergio Ramelli, quella dell’avvocato Enrico Pedenovi.
Giuseppe Mazzola
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L’attacco di Via Zabarella
Graziano Giralucci, militante del MSI, e Giuseppe Mazzola, ex carabiniere in pensione che teneva la contabilità della sede. I due cercarono di reagire rifiutandosi di inginocchiarsi e farsi incatenare. Furono dapprima colpiti in varie parti del corpo e poi spietatamente uccisi con colpi di pistola alla testa. Il giorno successivo, l’azione fu rivendicata da una cellula delle “Brigate Rosse” con una telefonata alla sede di Padova del quotidiano “Il Gazzettino” e con volantini lasciati in cabine telefoniche di Milano e Padova. In questi, l’attacco veniva motivato con il fatto che nella sede di via Zabarella gli esponenti della destra eversiva “hanno imparato … il loro mestiere di assassini … hanno diretto le trame nere dalla strage di Piazza Fontana [del 12 dicembre 1969 a Milano] in poi. Il loro recente delitto è la strage di Brescia [risalente a circa venti giorni prima]”. Inizialmente, gli inquirenti batterono anche piste diverse da quella “rossa”; alcuni mezzi di informazione insinuarono che Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola si fossero “ammazzati tra loro” o fossero stati vittime di una faida interna alla destra. Gli autori materiali del fatto sono stati individuati e condannati. Altrettanto è accaduto -quali concorrenti morali -per alcuni degli esponenti di maggior spicco delle “Brigate Rosse” di allora. Le sentenze hanno ritenuto che l’attentato – il primo addebitabile alle “Brigate Rosse” come associazione terroristica strutturata (che appena due mesi prima aveva sequestrato il giudice Mario Sossi) – fosse stato organizzato e agevolato dal nucleo centrale operativo di quel gruppo terroristico e non fosse stato opera di singoli militanti della “colonna veneta”.
Giuseppe Mazzola lascia la moglie Giuditta e 4 figli.
La Giunta Comunale di Padova con deliberazione n.3427 del 12 novembre1992 ha deciso di onorare la memoria di Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola con la denominazione di due vie contigue nella zona di Altichiero.
Felice Maritano
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Virgilio Mattei
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Il rogo di Primavalle.
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Stefano Mattei
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Il rogo di Primavalle.
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Federico Masarin
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La strage alla Questura di Milano
All’attentato morirono:
– Felicia Bartolozzi
– Gabriella Bortolon
– Federico Masarin
– Giuseppe Panzino